PREDAPPIO: In 150 ricordano gli 80 anni dalla morte di Mussolini
In 150 nostalgici del fascismo hanno ricordato domenica a Predappio gli 80 anni dalla morte di Mussolini. Iniziativa che come al solito fa molto discutere.
Sono stati circa 150 i partecipanti alla consueta giornata che come ogni anno commemora la morte del dittatore Benito Mussolini avvenuta il 28 aprile 1945. All’iniziativa di domenica a Predappio, città natale del duce, di cui custodisce le spoglie mortali, hanno partecipato nostalgici, alcuni dei quali con camicia nera e labari dei reduci dei combattenti della repubblica sociale e degli arditi d'Italia. Presenti anche le nipoti di Vittorio Mussolini, primogenito del duce, Orsola e Vittoria.
Non si sono segnalati problemi di ordine pubblico. La manifestazione era sorvegliata da polizia, carabinieri e polizia locale, oltre che dal servizio d'ordine organizzato da 'Continuità ideale'.
All'ingresso del cimitero, come in altre occasioni, ha preso la parola Orsola che ha ringraziato i presenti sostenendo una propria versione storica in base alla quale la repubblica sociale si sia limitata a difendere la patria. Dopo le letture delle preghiere del legionario, dell'ardito e dell'ausiliaria c’è stata la visita alla cripta del dittatore fascista. Per tre volte è stato fatto il rito del ‘presente’, due per Mussolini e uno per i caduti della repubblica sociale. Gli organizzatori hanno chiesto ai partecipanti di non fare il saluto romano che in altre occasioni aveva dato vita a procedimenti legali, oltre che a grandi polemiche, anche se quest’ultime non sono mancate nemmeno questa volta.
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BOLOGNA: Firmato protocollo candidatura della Via Francigena Italiana a Patrimonio Unesco
Firmato oggi a Venezia, al Campo San Polo, nell’ambito del Festival delle Regioni, il Protocollo d’Intesa tra il Ministero della Cultura e le Regioni attraversate dalla Via Francigena italiana per sostenere la candidatura del celebre cammino alla Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO. Un passo importante nel percorso avviato nel 2017, che vede la Regione Toscana come capofila e la partecipazione attiva dell’Emilia-Romagna, insieme a Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta. Alla cerimonia erano presenti il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e gli assessori delle Regioni coinvolte, tra cui l’assessora al Turismo della Regione Emilia-Romagna, Roberta Frisoni. “La nostra Regione è in prima fila- ha dichiarato Frisoni- per promuovere al meglio uno dei cammini storici e religiosi più importanti d’Italia, che si inserisce in una strategia complessiva di valorizzazione del nostro patrimonio artistico, culturale e paesaggistico legato ai cammini di pellegrinaggio”. Nel tratto emiliano-romagnolo, la Via Francigena attraversa territori di straordinaria ricchezza: dalle pievi romaniche del Piacentino agli antichi monasteri cistercensi e alle grandi cattedrali, come il Duomo di Fidenza. Un percorso suggestivo, tra natura e spiritualità, che ha accompagnato per secoli i pellegrini verso Roma. Oggi, questo itinerario – riconosciuto dal 1994 come Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa – punta al massimo riconoscimento internazionale. “L’obiettivo- ha aggiunto Frisoni- è valorizzare la Via Francigena come grande asse culturale europeo, capace di unire popoli, religioni e territori. E il riconoscimento UNESCO rappresenterebbe un salto di qualità fondamentale, con importanti ricadute in termini di visibilità internazionale, sviluppo locale, turismo sostenibile e tutela del patrimonio”. L’assessora ha sottolineato come la candidatura si inserisca perfettamente nel lavoro portato avanti dall’Emilia-Romagna per promuovere i cammini e le vie di pellegrinaggio: “Abbiamo aderito con convinzione all’iniziativa, che si integra con un’offerta regionale di 21 cammini interregionali, immersi in paesaggi di rara bellezza, tra borghi, castelli e luoghi di fede. Un turismo rispettoso dell’ambiente che intercetta anche la crescente domanda sia dei turisti italiani che di quelli internazionali di percorsi e attività all’aria aperta, che permette di riscoprire il territorio a piedi o in bici assaporando anche le eccellenze enogastronomiche dei nostri territori”. Il Protocollo rinnovato oggi rappresenta un ulteriore passo verso la presentazione ufficiale della candidatura. Dopo la prima firma nel 2017 e il rinnovo nel 2019 con l’ingresso del Ministero della Cultura, il progetto è stato ampliato per coinvolgere l’intero tracciato europeo della Via Francigena, da Canterbury a Roma. Per gestire il processo e redigere il Dossier di candidatura, la Regione Toscana ha ricevuto un finanziamento ministeriale di 1,1 milioni di euro. Ora l’obiettivo è concludere entro il 2025 il Preliminary Assessment, la valutazione preliminare, necessaria affinché lo Stato possa selezionare la candidatura italiana ufficiale da presentare all’UNESCO per il 2026. La Regione Toscana ha anticipato che il Dossier sarà concluso a giugno.