23 APRILE 2025

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23 APRILE 2025 - 10:29


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RIMINI: Parco eolico al largo, “pale più lontane dalla costa” | VIDEO

Il progetto del parco eolico offshore tra Rimini e Cattolica prova a rispondere alle richieste del territorio. In studio vi sono alcune opzioni per rendere meno visibile l’impianto posizionando le pale oltre le 12 miglia dalla costa.

 

Mettere mano al progetto del parco eolico offshore previsto tra Rimini e Cattolica per andare incontro alle osservazioni del Ministero della Cultura e del territorio. È quanto si è proposta di fare la società privata Energia Wind 2020 che ipotizza di spostare ulteriormente le pale con le prime file oltre le 12 miglia dalla costa e le ultime oltre le 21.

La società, al fine di ridurre l’impatto visivo sul panorama, come riporta il Corriere Romagna, sta inoltre considerando la possibilità di ridurre l’altezza degli aerogeneratori e il loro numero: attualmente ne sono previsti 51 alti 210 metri ciascuno. Tutto ancora da vagliare, però, sotto il profilo tecnico.

L’impianto a regime, secondo le stime, produrrebbe 715 milioni di kWh all’anno, pari alla metà del consumo di energia elettrica di tutta la provincia di Rimini. Di strada ne è stata fatta da quella prima ipotesi progettuale che aveva messo in allerta tutti quanti, imprenditori e sindaci, dato che la prima fila di pale era a sole 6 miglia dalla costa; sarebbe andata perciò a stravolgere il profilo della Riviera regina del turismo balneare italiano. Da allora il progetto è stato modificato tre volte fino al via libera alla Valutazione di impatto ambientale e alle analisi tecniche che proseguiranno nelle prossime settimane con i rilievi in mare e a terra. Il costo totale del progetto è di 1 miliardo di euro e, sempre secondo le stime, l’impianto sarà avviato entro il 2029.




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BOLOGNA: Firmato protocollo candidatura della Via Francigena Italiana a Patrimonio Unesco

Firmato oggi a Venezia, al Campo San Polo, nell’ambito del Festival delle Regioni, il Protocollo d’Intesa tra il Ministero della Cultura e le Regioni attraversate dalla Via Francigena italiana per sostenere la candidatura del celebre cammino alla Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO. Un passo importante nel percorso avviato nel 2017, che vede la Regione Toscana come capofila e la partecipazione attiva dell’Emilia-Romagna, insieme a Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta. Alla cerimonia erano presenti il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e gli assessori delle Regioni coinvolte, tra cui l’assessora al Turismo della Regione Emilia-Romagna, Roberta Frisoni. “La nostra Regione è in prima fila- ha dichiarato Frisoni- per promuovere al meglio uno dei cammini storici e religiosi più importanti d’Italia, che si inserisce in una strategia complessiva di valorizzazione del nostro patrimonio artistico, culturale e paesaggistico legato ai cammini di pellegrinaggio”. Nel tratto emiliano-romagnolo, la Via Francigena attraversa territori di straordinaria ricchezza: dalle pievi romaniche del Piacentino agli antichi monasteri cistercensi e alle grandi cattedrali, come il Duomo di Fidenza. Un percorso suggestivo, tra natura e spiritualità, che ha accompagnato per secoli i pellegrini verso Roma. Oggi, questo itinerario – riconosciuto dal 1994 come Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa – punta al massimo riconoscimento internazionale. “L’obiettivo- ha aggiunto Frisoni- è valorizzare la Via Francigena come grande asse culturale europeo, capace di unire popoli, religioni e territori. E il riconoscimento UNESCO rappresenterebbe un salto di qualità fondamentale, con importanti ricadute in termini di visibilità internazionale, sviluppo locale, turismo sostenibile e tutela del patrimonio”. L’assessora ha sottolineato come la candidatura si inserisca perfettamente nel lavoro portato avanti dall’Emilia-Romagna per promuovere i cammini e le vie di pellegrinaggio: “Abbiamo aderito con convinzione all’iniziativa, che si integra con un’offerta regionale di 21 cammini interregionali, immersi in paesaggi di rara bellezza, tra borghi, castelli e luoghi di fede. Un turismo rispettoso dell’ambiente che intercetta anche la crescente domanda sia dei turisti italiani che di quelli internazionali di percorsi e attività all’aria aperta, che permette di riscoprire il territorio a piedi o in bici assaporando anche le eccellenze enogastronomiche dei nostri territori”. Il Protocollo rinnovato oggi rappresenta un ulteriore passo verso la presentazione ufficiale della candidatura. Dopo la prima firma nel 2017 e il rinnovo nel 2019 con l’ingresso del Ministero della Cultura, il progetto è stato ampliato per coinvolgere l’intero tracciato europeo della Via Francigena, da Canterbury a Roma. Per gestire il processo e redigere il Dossier di candidatura, la Regione Toscana ha ricevuto un finanziamento ministeriale di 1,1 milioni di euro. Ora l’obiettivo è concludere entro il 2025 il Preliminary Assessment, la valutazione preliminare, necessaria affinché lo Stato possa selezionare la candidatura italiana ufficiale da presentare all’UNESCO per il 2026. La Regione Toscana ha anticipato che il Dossier sarà concluso a giugno.