26 MARZO 2025

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26 MARZO 2025 - 10:55


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ROMAGNA: Granchio blu, ancora allarme, misure in vista dell’estate

Allarme sulle coste dell’Adriatico, dal ravennate al Veneto, per la precoce comparsa del granchio blu, nemico di pescatori e allevatori di cozze e vongole. Già svegli e attivi, i crostacei anticipano il loro ciclo per via dell’aumento delle temperature. Le misure di contrasto adottate dal 2022 non hanno dato risultati significativi. Il governo ha nominato Enrico Caterino come commissario per affrontare l’invasione, con sovvenzioni a pescatori e allevatori e supporto alla ricerca. Simone D’Acunto, direttore del Cestha di Marina di Ravenna, conferma che l’acqua ha già raggiunto i 14 gradi, ben oltre le medie invernali, favorendo l’attivazione del ciclo del granchio. L’estate scorsa si era chiusa con temperature del mare vicine ai 30 gradi e l’inverno non ha raffreddato abbastanza le acque. Come si legge sulla stampa locale, il Cestha, impegnato nella tutela degli habitat marini, valuta con prudenza gli interventi sperimentati finora. «L’aumento della popolazione di polpi, limitata per la mancanza di scogli, non risolverà il problema. Anche le tartarughe, uniche antagoniste naturali, non crescono in numero sufficiente per arginare l’invasione», afferma D’Acunto. Al momento, il centro ospita oltre 50 tartarughe in fase di recupero, pronte per la liberazione quando l’acqua raggiungerà i 15-16 gradi, attesi già prima di maggio. La lotta al granchio blu resta complessa e le soluzioni ancora limitate. La situazione richiede azioni efficaci per proteggere l’ecosistema e le attività economiche legate alla pesca e all’acquacoltura.




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BOLOGNA: Amianto, la “strage dimenticata” dei lavoratori delle ex Ogr

Sono oltre 350 le vittime dell’amianto a Bologna fra i lavoratori delle ex Officine Grandi Riparazioni di via Casarini, dove operai, istituzioni e l’associazione regionale AFeVA si sono ritrovati in occasione della Giornata internazionale per la sicurezza sul lavoro. “Da Fs ancora nessuna risposta sulla bonifica dell’area, non è più accettabile” ha sottolineato durante la cerimonia l’assessore comunale all’urbanistica, Raffaele Laudani Giornata internazionale per la sicurezza sul lavoro celebrata a Bologna con una manifestazione davanti ai cancelli delle ex Officine Grandi Riparazioni di via Casarini, dove a causa dell’amianto, ampiamente utilizzato per decenni, sono ad oggi già scomparse oltre 350 persone occupate in quegli spazi da Ferrovie dello Stato. Una strage per molti dimenticata, il cui elenco di vittime è destinato tristemente a salire. “Qui di vecchiaia non è mai morto nessuno” ricorda dolorosamente Salvatore Fais, ex lavoratore delle officine di via Casarini e custode della sua memoria. Da tempo si parla di bonifica dell’area, che spetta proprio a Fs, e di un nuovo museo dedicato alle ex Ogr bolognesi, progetto che rientra in quello più ampio di rigenerazione dell’ex Scalo Ravone, ma ancora senza novità. “Insieme al sindaco abbiamo chiesto a Ferrovie di dare risposte certe ma ancora oggi non sappiamo a che punto è lo stato di caratterizzazione e quindi non abbiamo ancora certezze sui tempi -spiega l’assessore all’urbanistica Laudani – questa cosa non è più accettabile”. Milco Cassani, presidente regionale dell’Associazione Familiari e Vittime Amianto infine ricorda: “La legge del 1992 ha messo al centro la fermezza della messa al bando di questo materiale ma non ha dato soluzione alle milioni di tonnellate che ancora restano tra di noi”.