26 MARZO 2025

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26 MARZO 2025 - 12:55


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BOLOGNA: Cambiamenti climatici, le sfide dell’ortofrutta tra politiche green e mercato | VIDEO

Apo Conerpo, la principale organizzazione di produttori ortofrutticoli d’Europa, ha festeggiato a Bologna i suoi trent’anni di attività a tutela della filiera e del reddito agricolo, con un convegno sulle sfide future del settore, fondamentale Italia e soprattutto Emilia-Romagna, alle prese con politiche europee sempre più stringenti e cambiamenti climatici

Coltivare il futuro, tra politiche green e mercato. È il titolo, preso in prestito dalla vera sfida del settore in questo periodo, del convegno col quale Apo Conerpo, la principale organizzazione di produttori ortofrutticoli d’Europa, con oltre seimila soci, 50 cooperative, 32mila ettari coltivati in Italia (di cui il 70% in Emilia-Romagna) e giro d’affari annuo da 800 milioni di euro, ha festeggiato a Bologna i suoi trent’anni di attività a tutela della filiera e del reddito agricolo. Cambiamenti climatici e cosiddetti insetti alieni rappresentano oggi le questioni epocali da affrontare, ma a disposizione ci sono solo quelle che qualcuno definisce “armi spuntate”, per via di politiche comunitarie discusse e mancanza di nuove molecole autorizzate. Serve dunque un sostegno concreto, prima di tutto, da parte dell’Europa. “Il mondo agricolo è sempre stato attento alle dinamiche ambientali, non c’è persona più attenta all’ambiente dell’imprenditore agricolo – sottolinea il presidente di Apo Conerpo, Davide Vernocchi-, un cambiamento troppo repentino rischia di fare danni molto importanti”. Veronika Vrecionova, presidente della commissione agricoltura a Bruxelles, aggiunge: “Ritengo sia opportuno riprendere in mano il Green Deal e rivederlo in modo più realistico, sburocratizzando e semplificando”. “Stiamo mettendo settanta milioni di euro per tecnologie che salvano il prodotto, ma servono anche strumenti a livello europeo” commenta invece l’assessore regionale, Alessio Mammi. Come illustrato inoltre da un report realizzato da Nomisma, in regione soffrono maggiormente kiwi, pere e pesche, con ricadute sull’export, molto importante per l’ortofrutta italiano. Puntare su ricerca e innovazione resta quindi fondamentale. Ersilia Di Tullio, di Nomisma, conclude: “L’Italia, che ha una capacità produttiva importante sui mercati esteri, ha quasi una difficoltà nel recuperare prodotto per poterlo diffondere, è questa la sfida di oggi”.




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BOLOGNA: Amianto, la “strage dimenticata” dei lavoratori delle ex Ogr

Sono oltre 350 le vittime dell’amianto a Bologna fra i lavoratori delle ex Officine Grandi Riparazioni di via Casarini, dove operai, istituzioni e l’associazione regionale AFeVA si sono ritrovati in occasione della Giornata internazionale per la sicurezza sul lavoro. “Da Fs ancora nessuna risposta sulla bonifica dell’area, non è più accettabile” ha sottolineato durante la cerimonia l’assessore comunale all’urbanistica, Raffaele Laudani Giornata internazionale per la sicurezza sul lavoro celebrata a Bologna con una manifestazione davanti ai cancelli delle ex Officine Grandi Riparazioni di via Casarini, dove a causa dell’amianto, ampiamente utilizzato per decenni, sono ad oggi già scomparse oltre 350 persone occupate in quegli spazi da Ferrovie dello Stato. Una strage per molti dimenticata, il cui elenco di vittime è destinato tristemente a salire. “Qui di vecchiaia non è mai morto nessuno” ricorda dolorosamente Salvatore Fais, ex lavoratore delle officine di via Casarini e custode della sua memoria. Da tempo si parla di bonifica dell’area, che spetta proprio a Fs, e di un nuovo museo dedicato alle ex Ogr bolognesi, progetto che rientra in quello più ampio di rigenerazione dell’ex Scalo Ravone, ma ancora senza novità. “Insieme al sindaco abbiamo chiesto a Ferrovie di dare risposte certe ma ancora oggi non sappiamo a che punto è lo stato di caratterizzazione e quindi non abbiamo ancora certezze sui tempi -spiega l’assessore all’urbanistica Laudani – questa cosa non è più accettabile”. Milco Cassani, presidente regionale dell’Associazione Familiari e Vittime Amianto infine ricorda: “La legge del 1992 ha messo al centro la fermezza della messa al bando di questo materiale ma non ha dato soluzione alle milioni di tonnellate che ancora restano tra di noi”.