25 MARZO 2025

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25 MARZO 2025 - 17:44


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EMILIA-ROMAGNA: Sanità, al via aumenti ticket "per far fronte ai tagli del Governo" | VIDEO

Dal 2 maggio 2025 entrerà in vigore la riforma dei ticket sui farmaci approvata dalla Regione Emilia-Romagna “per garantire la sostenibilità del sistema sanitario regionale e far fronte ai tagli del Governo”. Lo rende noto l’ente. La misura, definita dopo un confronto con le organizzazioni sindacali, prevede un contributo di 2,20 euro a confezione di medicinale, fino a un massimo di 4 euro per ricetta. Restano esentati dal pagamento, viene ricordato, circa un milione e 650mila cittadini, ovvero circa un terzo degli assistiti. Tra questi, pazienti oncologici, persone con patologie croniche o rare, invalidi, disoccupati e chi si trova in situazioni di disagio economico. In dettaglio, saranno esentati 373mila cittadini per patologia cronica, 766mila per condizioni economiche, e 200mila tra malati oncologici, trapiantati e persone con malattie rare. La riforma, sottolinea la Regione, “si è resa necessaria per fronteggiare l’aumento della spesa farmaceutica, determinato dall’introduzione di farmaci innovativi e dall'invecchiamento della popolazione”. "Una scelta necessaria per continuare a garantire la qualità e la sostenibilità del servizio sanitario regionale – dicono il presidente dell’Emilia-Romagna Michele de Pascale e l’assessore alla Sanità Massimo Fabi –. Il contributo richiesto non graverà sulle fasce più vulnerabili, che continueranno a essere tutelate. L’obiettivo è rafforzare i servizi e le cure, proteggendo i più fragili". Un'altra novità riguarda le prime visite specialistiche per le famiglie con almeno due figli a carico: resteranno gratuite solo per i figli fino ai 14 anni compiuti. La Regione ha assicurato che la riforma sarà monitorata attentamente per valutarne l’efficacia dopo un primo periodo di applicazione.




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BOLOGNA: Amianto, la “strage dimenticata” dei lavoratori delle ex Ogr

Sono oltre 350 le vittime dell’amianto a Bologna fra i lavoratori delle ex Officine Grandi Riparazioni di via Casarini, dove operai, istituzioni e l’associazione regionale AFeVA si sono ritrovati in occasione della Giornata internazionale per la sicurezza sul lavoro. “Da Fs ancora nessuna risposta sulla bonifica dell’area, non è più accettabile” ha sottolineato durante la cerimonia l’assessore comunale all’urbanistica, Raffaele Laudani Giornata internazionale per la sicurezza sul lavoro celebrata a Bologna con una manifestazione davanti ai cancelli delle ex Officine Grandi Riparazioni di via Casarini, dove a causa dell’amianto, ampiamente utilizzato per decenni, sono ad oggi già scomparse oltre 350 persone occupate in quegli spazi da Ferrovie dello Stato. Una strage per molti dimenticata, il cui elenco di vittime è destinato tristemente a salire. “Qui di vecchiaia non è mai morto nessuno” ricorda dolorosamente Salvatore Fais, ex lavoratore delle officine di via Casarini e custode della sua memoria. Da tempo si parla di bonifica dell’area, che spetta proprio a Fs, e di un nuovo museo dedicato alle ex Ogr bolognesi, progetto che rientra in quello più ampio di rigenerazione dell’ex Scalo Ravone, ma ancora senza novità. “Insieme al sindaco abbiamo chiesto a Ferrovie di dare risposte certe ma ancora oggi non sappiamo a che punto è lo stato di caratterizzazione e quindi non abbiamo ancora certezze sui tempi -spiega l’assessore all’urbanistica Laudani – questa cosa non è più accettabile”. Milco Cassani, presidente regionale dell’Associazione Familiari e Vittime Amianto infine ricorda: “La legge del 1992 ha messo al centro la fermezza della messa al bando di questo materiale ma non ha dato soluzione alle milioni di tonnellate che ancora restano tra di noi”.