17 MARZO 2025

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17 MARZO 2025 - 10:36


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BAGNACAVALLO: Argini sotto osservazione dopo il passato pericolo | VIDEO

Sospiro di sollievo per gli abitanti di Traversara, frazione di Bagnacavallo tra le più colpite dalle alluvioni dell’ultimo anno e mezzo. Questa volta la piena è passata senza fare danni ma, spiega il sindaco, c’è ancora tanto da lavorare.

"Stiamo monitorando tutti gli argini perché, comunque, è stata una piena importante e, come tutte le piene significative, lascia delle tracce."

Sono rientrati nelle proprie case gli abitanti di Traversara di Bagnacavallo dopo che l’ennesima minaccia di nuovi allagamenti aveva spinto il sindaco a emanare una nuova ordinanza per sgomberare le abitazioni vicine al Lamone, minacciate dall’ultima piena. Dopo tre giorni di preoccupazione per le piogge, domenica il sole ha contribuito ad abbassare il livello dell’acqua e i tecnici della Protezione Civile si sono recati in ricognizione lungo il fiume.

Questa volta gli argini hanno retto, anche se si sono aperte diverse crepe su cui sarà necessario intervenire. “Le parti appena costruite hanno retto tranquillamente, senza alcun problema – spiega il sindaco Giacomoni –. Le crepe si sono formate negli argini di Villanova, che non avevano mai affrontato una piena di questa entità.”

Ancora una volta, si sono creati accumuli di tronchi in prossimità dei ponti più bassi. In questi casi, l’unica soluzione è alzare le strutture e allargare il passaggio, evitando che si trasformino ogni volta in dighe. Tutti questi interventi dovrebbero essere inclusi nei piani speciali, così come la realizzazione delle casse di laminazione, fondamentali per consentire al fiume di sfogarsi prima di raggiungere le zone abitate.

“Bisogna intervenire affinché un volume d’acqua così ingente non arrivi in pianura – continua il sindaco –. Finché non lavoriamo per creare aree in cui l’acqua possa defluire, ci troveremo sempre in difficoltà. Non possiamo permetterci di sperare, ogni volta, che piova nella vallata accanto.”




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BOLOGNA: Amianto, la “strage dimenticata” dei lavoratori delle ex Ogr

Sono oltre 350 le vittime dell’amianto a Bologna fra i lavoratori delle ex Officine Grandi Riparazioni di via Casarini, dove operai, istituzioni e l’associazione regionale AFeVA si sono ritrovati in occasione della Giornata internazionale per la sicurezza sul lavoro. “Da Fs ancora nessuna risposta sulla bonifica dell’area, non è più accettabile” ha sottolineato durante la cerimonia l’assessore comunale all’urbanistica, Raffaele Laudani Giornata internazionale per la sicurezza sul lavoro celebrata a Bologna con una manifestazione davanti ai cancelli delle ex Officine Grandi Riparazioni di via Casarini, dove a causa dell’amianto, ampiamente utilizzato per decenni, sono ad oggi già scomparse oltre 350 persone occupate in quegli spazi da Ferrovie dello Stato. Una strage per molti dimenticata, il cui elenco di vittime è destinato tristemente a salire. “Qui di vecchiaia non è mai morto nessuno” ricorda dolorosamente Salvatore Fais, ex lavoratore delle officine di via Casarini e custode della sua memoria. Da tempo si parla di bonifica dell’area, che spetta proprio a Fs, e di un nuovo museo dedicato alle ex Ogr bolognesi, progetto che rientra in quello più ampio di rigenerazione dell’ex Scalo Ravone, ma ancora senza novità. “Insieme al sindaco abbiamo chiesto a Ferrovie di dare risposte certe ma ancora oggi non sappiamo a che punto è lo stato di caratterizzazione e quindi non abbiamo ancora certezze sui tempi -spiega l’assessore all’urbanistica Laudani – questa cosa non è più accettabile”. Milco Cassani, presidente regionale dell’Associazione Familiari e Vittime Amianto infine ricorda: “La legge del 1992 ha messo al centro la fermezza della messa al bando di questo materiale ma non ha dato soluzione alle milioni di tonnellate che ancora restano tra di noi”.