15 MARZO 2025

14:42

NOTIZIA DI ATTUALITÀ

DI

442 visualizzazioni


15 MARZO 2025 - 14:42


NOTIZIA DI ATTUALITÀ

DI

442 visualizzazioni



EMILIA-ROMAGNA: Fiumi, domenica allerta arancione per la piena di Secchia e Reno

Per la giornata di domani, domenica 16 marzo, in Emilia-Romagna è stata diramata un’allerta arancione per i tratti di pianura delle province di Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara e Ravenna, dove è previsto il passaggio delle piene del Secchia, del Reno e dei suoi affluenti di destra, con livelli prossimi o superiori alla soglia 2. Il deflusso dai tratti di collina prosegue regolare, ma lento.
Quasi tutto il resto del territorio regionale è stato classificato in allerta idraulica gialla (province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara e quelle romagnole), anche se non sono esclusi superamenti della soglia 1 nei corsi d’acqua nelle prime ore della giornata.

Per quanto riguarda i crinali, saranno possibili eventi di dissesto a causa dell’elevata saturazione dei suoli dovuta alla pioggia di questi giorni.

Resta in vigore fino alla mezzanotte di oggi l’allerta rossa per piene dei fiumi nelle province di Bologna, Ferrara e tutta la Romagna. Al momento il deflusso prosegue lento, ma costante lungo i corsi d’acqua della pianura verso il mare o il Reno. Nessun fiume è in soglia rossa.




ALTRE NOTIZIE DI ATTUALITÀ

BOLOGNA: Amianto, la “strage dimenticata” dei lavoratori delle ex Ogr

Sono oltre 350 le vittime dell’amianto a Bologna fra i lavoratori delle ex Officine Grandi Riparazioni di via Casarini, dove operai, istituzioni e l’associazione regionale AFeVA si sono ritrovati in occasione della Giornata internazionale per la sicurezza sul lavoro. “Da Fs ancora nessuna risposta sulla bonifica dell’area, non è più accettabile” ha sottolineato durante la cerimonia l’assessore comunale all’urbanistica, Raffaele Laudani Giornata internazionale per la sicurezza sul lavoro celebrata a Bologna con una manifestazione davanti ai cancelli delle ex Officine Grandi Riparazioni di via Casarini, dove a causa dell’amianto, ampiamente utilizzato per decenni, sono ad oggi già scomparse oltre 350 persone occupate in quegli spazi da Ferrovie dello Stato. Una strage per molti dimenticata, il cui elenco di vittime è destinato tristemente a salire. “Qui di vecchiaia non è mai morto nessuno” ricorda dolorosamente Salvatore Fais, ex lavoratore delle officine di via Casarini e custode della sua memoria. Da tempo si parla di bonifica dell’area, che spetta proprio a Fs, e di un nuovo museo dedicato alle ex Ogr bolognesi, progetto che rientra in quello più ampio di rigenerazione dell’ex Scalo Ravone, ma ancora senza novità. “Insieme al sindaco abbiamo chiesto a Ferrovie di dare risposte certe ma ancora oggi non sappiamo a che punto è lo stato di caratterizzazione e quindi non abbiamo ancora certezze sui tempi -spiega l’assessore all’urbanistica Laudani – questa cosa non è più accettabile”. Milco Cassani, presidente regionale dell’Associazione Familiari e Vittime Amianto infine ricorda: “La legge del 1992 ha messo al centro la fermezza della messa al bando di questo materiale ma non ha dato soluzione alle milioni di tonnellate che ancora restano tra di noi”.