RIMINI: Metromare in fiera, sbloccati 55 milioni di euro | VIDEO
La Corte dei Conti ha dato l'ok al finanziamento statale per il prolungamento del Metromare dalla stazione di Rimini alla fiera. Il nuovo cronoprogramma prevede l’avvio dei lavori in estate e la piena operatività nel 2027.
Una notizia attesa col fiato sospeso. La Corte dei Conti ha dato il via libera al finanziamento di 55 milioni di euro per realizzare la tratta del Metromare che collegherà la stazione ferroviaria di Rimini con la Fiera. Pmr, la società pubblica che gestisce l’infrastruttura, potrà ora procedere con la richiesta alla ditta appaltatrice del progetto definitivo. Elaborati che – spiega il presidente di Pmr Stefano Giannini al Corriere Romagna – arriveranno entro maggio. Dopodiché si passerà al progetto esecutivo, previsto per luglio, per avviare così, nella stessa estate, i cantieri.
Peccato per i 60 milioni di euro di fondi Pnrr persi dopo la risoluzione del contratto dell’impresa prima classificata che aveva corretto i costi ad un livello insostenibile per l’ente. L’opera che doveva essere pronta entro il 2026 sarà invece realizzata – stando al cronoprogramma attuale – entro l’estate 2027.
La nuova tratta di 4,2 km prevede sei fermate intermedie e si svilupperà in una zona meno urbanizzata rispetto al percorso Rimini-Riccione, ecco perché saranno necessari meno espropri. In prospettiva, l’intenzione dei Comuni del territorio è di estendere il Metromare nei due sensi, fino a Santarcangelo di Romagna e Cattolica, assecondando così le esigenze turistiche e logistiche del territorio.
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EMILIA-ROMAGNA: Approvata la legge di bilancio, 10 miliardi alla sanità | VIDEO
Via libera in assemblea legislativa alla manovra di bilancio della regione. Ci sono investimenti su sanità e territorio ma c’è anche un aumento delle tasse che scatena le critiche della opposizione. "Il bivio che aveva davanti l'Emilia-Romagna era scegliere tra 300 milioni di euro di tagli alla sanità o accettare una sfida: aumentare le tasse per salvare il sistema sanitario" Questo è il nodo centrale della manovra di bilancio regionale presentata in Assemblea legislativa e approvata nonostante il voto contrario del centrodestra. Si tratta di un piano da 14,3 miliardi di euro, di cui 10 destinati alla sanità. Per riequilibrare i conti di un settore considerato un’eccellenza a livello nazionale, si è deciso di ricorrere a un aumento delle tasse: Irpef, Irap, bollo auto e ticket sanitari. Una scelta che non è piaciuta all’opposizione: "Una manovra iniqua – afferma Alessandro Aragona di Fratelli d’Italia – che assume i contorni di una vera e propria stangata fiscale, un provvedimento lacrime e sangue. Nonostante qualche piccolo aggiustamento sul terzo scaglione dell'Irpef, a nostro avviso insufficiente, questa è sicuramente una manovra da bocciare." A difendere la scelta è De Pascale: "L'obiettivo è che i cittadini dell'Emilia-Romagna non paghino di più, ma che non siano costretti a rivolgersi al privato. Con un piccolo contributo, proporzionale ai propri redditi, si potrà garantire un sistema universalistico che offra risposte a tutti." Ma la sanità non è l’unico ambito di intervento. Tra le principali voci di spesa ci sono anche 1,9 miliardi di euro destinati a lavoro, imprese e comunità, 672 milioni per i trasporti e il raddoppio delle risorse per la tutela del territorio. Inoltre, 167 milioni di euro saranno impiegati per la messa in sicurezza delle zone alluvionate: "Questo è un altro punto su cui stiamo lavorando con il commissario Curcio – conclude De Pascale – per definire con chiarezza il primo nucleo di opere che aumenterà la sicurezza. Che si tratti della Val di Zena o del Lamone nel territorio romagnolo, abbiamo aree particolarmente a rischio. Dobbiamo realizzare opere nuove, straordinarie, che non rispondano solo alla logica della ricostruzione, ma puntino all’aumento della sicurezza."