ROMAGNA: Case della comunità, “pazienti curati a 360 gradi” | VIDEO
Sono molte le sfide che dovrà affrontare la sanità pubblica con il costante invecchiamento della popolazione. Un ruolo chiave intendono giocarlo le Case della Comunità per prendersi in carico i pazienti a 360 gradi.
L’Italia è tra i Paesi più colpiti al mondo dall’invecchiamento della popolazione e dalla crescita delle patologie croniche. Sfide per la sanità pubblica, anche in Romagna, dove la parola chiave del futuro sarà integrazione fra i vari servizi, come spiega il neo direttore del distretto sanitario di Riccione Ardigò Martino.
“La sfida principale è quella dell'integrazione, centrare gli interventi non tanto sulla patologia, ma sul benessere delle persone, prendendo in considerazione tutti gli aspetti: quelli percettivi, sociali, al di là di quelli fisici, che possono impedire alle persone di sentirsi in salute”.
Alleanze sul territorio, quelle da mettere a terra, tra servizi sociali, sanità, terzo settore, imprese e famiglie per creare reti integrate e intervenire sui problemi che le persone percepiscono. In questo contesto le case di comunità “sono proprio il luogo fisico – spiega il medico - in cui le risorse sociali, le risorse sanitarie varie, le risorse degli enti locali, le risorse della comunità possono avere luoghi fisici e anche organizzativi per concertare gli interventi”.
La differenza sarà intervenire non sulla patologia isolata, ma su ciò che questa comporta nella quotidianità del paziente. “Su questo la casa della comunità – prosegue Martino - territorializza gli interventi, è attenta alle specificità del territorio e costruisce interventi diversi in territori diversi”.
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