17 FEBBRAIO 2025

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17 FEBBRAIO 2025 - 11:24


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EMILIA-ROMAGNA: Bologna traina il turismo post-Covid, Romagna più lenta | VIDEO

Se si confronta l’andamento turistico regionale con il periodo pre-Covid, è Bologna a guidare la ripresa con una crescita record delle presenze. La Romagna fa invece fatica a superare i livelli del 2019.

 

Dopo la pandemia è iniziata una fase per il turismo mondiale con nuovi equilibri e nuovi flussi. Opportunità che ha saputo cogliere l’Emilia-Romagna, con differenze fra i territori. Dai dati diffusi dalla Regione, che consentono un confronto con il periodo pre-Covid, emerge la grande crescita di Bologna; le sue presenze turistiche in cinque anni sono esplose, cresciute del 28%: sono passate, cioè, da poco più di 3 milioni (3,1) a quasi 5 milioni (4,9). Un balzo che ha portato la città al secondo posto in regione dopo Rimini.

Dopotutto lo si è notato con il sovraccarico dell’aeroporto Marconi degli ultimi tempi che ha provocato non pochi disagi agli utenti. Nell’ultimo anno i passeggeri sono stati più di 10 milioni (10,7).

Più debole è invece il recupero della Romagna, con una crisi che colpisce soprattutto gli hotel economici. Una terra dove il mercato di riferimento, quello italiano, è in difficoltà, ma in parte compensato dall’aumentare degli stranieri.

Le località della costa faticano a recuperare i livelli pre-Covid. Rimini vanta il primato regionale di 7 milioni di presenze, inferiori, però, dell'8% rispetto al 2019. In flessione anche Cattolica (-16,6), Misano Adriatico (-4,1), Bellaria-Igea Marina (-4,0) e Cervia (-2,3). Mostrano invece segnali di ripresa Cesenatico (+6,2), Riccione (+5,6) e Ravenna (+3,1), seppure non crescano allo stesso passo di Bologna.  

L’anello debole è la qualità delle strutture ricettive. I viaggiatori premiano quelle a 4 e 5 stelle, dove i pernottamenti sono in crescita. Perdono quota i 3 stelle e ancora di più gli alberghi a una e due stelle. Un dato però positivo per la Romagna è la destagionalizzazione, perché seppure i mesi estivi perdano turisti, ne guadagnano quelli di bassa stagione.




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