15 FEBBRAIO 2025

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15 FEBBRAIO 2025 - 15:20


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MELDOLA: Inaugurata la farmacia oncologica più grande d’Italia | FOTO

La farmacia oncologica più grande e tecnologicamente avanzata d'Italia è in Emilia-Romagna: è stata inaugurata a Meldola (Forlì-Cesena), all'Istituto romagnolo per lo studio dei tumori 'Dino Amadori'. Sarà in grado di gestire oltre 100mila preparati oncologici all'anno, garantendo la centralizzazione dei processi e una maggiore omogeneità nei trattamenti per i pazienti dell'Irst e dell'Ausl Romagna. Sarà anche la prima struttura pubblica in Italia, autorizzata dall'Aifa, in grado di produrre radiofarmaci sperimentali; compito in capo all'Officina radiofarmaceutica, una sezione che affiancherà la farmacia. Non solo si studieranno strumenti innovativi nella lotta ai tumori a scopo terapeutico e diagnostico, ma sarà possibile assicurare percorsi oncologici personalizzati e automatizzare l'80% degli allestimenti, riducendo così il rischio di errori e ottimizzando i costi. "La farmacia oncologica e l'officina radiofarmaceutica di Meldola rappresentano un modello per la sanità del futuro- ha detto il presidente della Regione Michele de Pascale - Una sanità che grazie alle tecnologie è ritagliata sulle esigenze cliniche di ogni singolo paziente e affianca la cura alla ricerca. L'investimento complessivo per la realizzazione della struttura, comprendente l'edificio e il polo tecnologico che ospita gli impianti, è stato di oltre 16,5 milioni di euro.




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ROMAGNA: Maltempo sul Lamone, 200mm di pioggia ma gli argini tengono | VIDEO

La Romagna tira un sospiro di sollievo dopo tre giorni vissuti col fiato sospeso a causa delle abbondanti piogge. Ancora una volta la provincia di Ravenna è stata quella maggiormente in allarme mentre a Forlì i danni maggiori li hanno fatti le frane in collina.  200 mm di pioggia caduti in poche ore. Questa è la quantità di precipitazioni che si è riversata sul fiume Lamone tra venerdì e sabato, rendendolo ancora una volta il pericolo numero uno per il rischio di nuovi allagamenti. Questa volta, però, il corso d’acqua che attraversa Faenza e buona parte della provincia ravennate si è sfogato nelle campagne ed è rimasto entro gli argini una volta raggiunti i centri abitati. È successo anche a Traversara, dove la popolazione sta lentamente tornando nelle proprie case dopo l’ennesima evacuazione. Nessun allagamento, anche se la preoccupazione è stata molta. Passata l’emergenza nei fiumi, resta il timore per frane e smottamenti, soprattutto nelle colline del Forlivese. È stata riaperta al traffico la statale Bidentina, all’altezza di Corniolo, chiusa venerdì dopo che tre frane si erano riversate sulla carreggiata. Si tratta di una soluzione temporanea, spiegano dalla Provincia, in attesa di una messa in sicurezza definitiva. Insomma, l’ennesima ondata di maltempo è passata senza troppi danni. “La situazione è rimasta sotto controllo” ha dichiarato in un comunicato il presidente della Regione, De Pascale, rivendicando i 300 cantieri completati per la messa in sicurezza dopo l’alluvione del maggio 2023, definito “uno spartiacque che ha riportato in cima alle priorità la sicurezza territoriale e il contrasto al dissesto idrogeologico”. “Tuttavia, gli eventi climatici impongono un’accelerazione e non si può più tergiversare” replica il comitato degli alluvionati di Forlì, che chiede con forza l’avvio dei piani speciali per la messa in sicurezza e la realizzazione delle grandi opere, bloccati da oltre un anno nel rimpallo di responsabilità tra Regione, Governo e struttura commissariale.