11 FEBBRAIO 2025

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11 FEBBRAIO 2025 - 12:45


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FORLI’: Candidata a capitale italiana della cultura 2028

È il progetto al quale sta lavorando già da qualche mese l’Amministrazione comunale, e che è stato anticipato dallo stesso Sindaco, Gian Luca Zattini, al Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, in occasione dell’incontro svoltosi a Roma il 15 gennaio scorso. A darne l’annuncio ufficiale alla città è nuovamente il Sindaco, nel corso di un’informativa resa martedì pomeriggio in consiglio comunale.“Nel corso di questi mesi – ha spiegato il Sindaco – abbiamo sondato con alcune società specializzate in questo genere di percorso la fattibilità della candidatura. Per la serietà e delicatezza che contraddistinguono la proposta, abbiamo agito con il massimo riserbo, portando all’attenzione del Ministro Giuli la volontà di lavorare a un dossier di grande valore, che metta in evidenza le ricchezze e le unicità culturali del nostro territorio. Penso prima di tutto ai Musei San Domenico e all’appuntamento internazionale con le grandi Mostre, alla ricchezza universitaria del nostro Campus, al Teatro Diego Fabbri, motivo d’orgoglio anche in termini di produzione, all’Auditorium della Musica e al percorso che stiamo portando avanti con la Regione Emilia Romagna per il riconoscimento del liscio patrimonio dell’Unesco. Come non citare poi l’impronta rinascimentale di Aurelio Saffi e i luoghi che ne hanno contraddistinto il passaggio nel nostro territorio, e ancora il vasto patrimonio architettonico del 900’ e il Polo Tecnologico Aeronautico. La stessa Ripa, il cui progetto di rifunzionalizzazione e riqualificazione è stato oggetto di approfondimento nel nostro incontro con il Ministro Giuli, è una delle ragioni per le quali ci candidiamo con orgoglio a Capitale Italiana della Cultura. Ma questo percorso include molto altro; Forlì è infatti Città Universitaria, d’Arte e di Cultura ma è anche modello di riferimento per il mondo associativo e del volontariato, per le politiche ambientali e la rigenerazione urbana. Forlì si porta sulle spalle una lunga tradizione di città industriale, con imprese e distretti formativi di straordinario valore. Viviamo in un territorio che abbraccia le Foreste Casentinesi da un lato e la tradizione enogastronomica artusiana dall’altro.”

 

“Il 2028, inoltre, è l’anno in cui Bourges, nostra città gemella, è Capitale Europea della Cultura. Non solo, il 2028 è l’anno in cui festeggeremo i 600 anni del miracolo della Madonna del Fuoco. Insomma, Forlì si candida a un ruolo di assoluto prestigio nella piena consapevolezza che non sarà facile, che altri Comuni romagnoli prima di noi (Ravenna e Rimini) ci hanno provato senza riuscirci e che l’impegno per tagliare il traguardo sarà imponente e trasversale. Dopo la tragedia dell’alluvione, crediamo che anche questo possa rappresentare motivo di riscatto e ragione d’orgoglio per un’intera comunità. Nei prossimi mesi - ha concluso Zattini - creeremo un meccanismo che coinvolga tutti, trasversale, e avanzeremo la nostra proposta anche all’Assessore Gessica Allegni, che incontreremo giovedì prossimo in Regione.”




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CESENA: Grande festa per il nuovo Vescovo

Con il benvenuto del sindaco Enzo Lattuca e di tutte le autorità in piazza del popolo a Cesena si è aperta la giornata di festa per l’ingresso del nuovo Vescovo di Cesena-Sarsina Mons. Antonio Giuseppe Caiazzo. Un siparietto divertente con la consegna di due doni, una bicicletta e una poesia che l’arcivescovo ha particolarmente gradito, poi il primo saluto che anticipa una giornata ricca di parole e di gioia. “Cammineremo insieme per sottolineare l’importanza di procedere uniti mostrando un volto rinnovato delle istituzioni civili militari e della chiesa per servire con gioia la nostra terra.” nel suo intervento in piazza è chiaro e diretto il Vescovo che sorride e si presta a saluti e foto, poi la processione fra una folla di gente fino al Duomo dove nella concelebrazione incontra tutta la comunità. L’Arcivescovo Antonio Giuseppe Caiazzo proviene dall’Arcidiocesi di Matera-Irsina ed è nato a Isola di Capo Rizzuto, in Calabria, il 4 aprile 1956. In piazza prima e in Duomo poi ci sono veramente tutti: i sacerdoti, i fedeli, gli amici della Basilicata e della Calabria e non può non iniziare la sua omelia ricordando il suo inizio e il suo percorso, proprio come fece Abramo, ricorda don Pino. Dopo i tanti ringraziamenti il messaggio diretto dell’omelia ribadisce il camminare insieme con la consapevolezza della necessità di sostenere fatiche e miserie, ma illuminati dalla speranza. Servo di tutti e disponibile a tutti con l’obiettivo di incontrare tutta la comunità il Vescovo invia infine un pensiero ai giovani, che ha incontrato anche la sera prima all’Abbazia del Monte dove erano quasi in mille ed ha intonato “Romagna mia”. “Voglio attingere alla vostra forza e vivere con voi come viandante di speranza. Io ci sono” - aggiunge anche agli umili e agli ammalati. È un vescovo pieno di iniziativa e che avrà sicuramente la forza di “pedalare” assieme alla comunità.