17 OTTOBRE 2025

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17 OTTOBRE 2025 - 13:30


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BOLOGNA: Garisenda, tra polemiche e voci della città

La Garisenda torna al centro del dibattito. Dopo la nuova rotazione della torre verso via Zamboni e l’incontro a Roma tra Comune e Ministero della Cultura, la sottosegretaria Lucia Borgonzoni chiede chiarezza su tempi, sicurezza e fondi Pnrr. «Serve un’assemblea pubblica aperta alla città per dire finalmente cosa sta succedendo», ha dichiarato. Non si fa attendere la replica dell’assessore ai Lavori pubblici Simone Borsari, che respinge le accuse di scarsa trasparenza: «Il Comune non è mai stato reticente, preferiamo lavorare con serietà e senza strumentalizzazioni». Sul tavolo resta il nodo dei fondi europei e la revisione del cronoprogramma dei lavori dopo la rotazione della torre, definita “positiva” dai tecnici ma comunque monitorata con attenzione. Intanto Bologna osserva e commenta: tra chi teme per la stabilità, chi chiede informazioni più chiare e chi difende la Garisenda come un simbolo da proteggere. Le voci dei cittadini si intrecciano come in un unico grande racconto collettivo, mentre la torre resta lì, inclinata ma fiera, in attesa di ritrovare il suo equilibrio.




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BOLOGNA: Nord Stream, Kuznietsov interrompe lo sciopero della fame

Serhii Kuznetsov, l'ex militare ucraino di 49 anni accusato del sabotaggio ai gasdotti Nord Stream nel 2022, arrestato su mandato europeo emesso dalla Germania lo scorso agosto in provincia di Rimini, ha interrotto lo sciopero della fame iniziato il 31 ottobre per denunciare le condizioni di detenzione e la violazione dei suoi diritti fondamentali. Lo fa sapere il suo legale, avvocato Nicola Canestrini. Kuznetsov è in custodia cautelare in attesa che la Cassazione, dietro ricorso della difesa, si pronunci sulla decisione della Corte d'Appello di Bologna di consegnarlo alla Germania. Nei giorni scorsi il Commissario per i Diritti umani del Parlamento ucraino, Dmytro Lubinets, ha inviato una lettera al ministero della Giustizia italiano Carlo Nordio per chiedere garanzie adeguate per Kuznetsov. Nel corso della protesta ha perso circa 9 chili. La decisione di sospendere il digiuno è stata presa dopo che le autorità italiane hanno fornito assicurazioni circa il pieno rispetto dei suoi diritti, in particolare per quanto riguarda un'alimentazione adeguata alle sue necessità. "Diamo atto all'amministrazione penitenziaria di aver cercato di affrontare in modo costruttivo le criticità rappresentate. Ma l'attenzione deve rimanere alta: il rispetto dei diritti di tutti i detenuti è un dovere permanente dello Stato di diritto", ha detto Canestrini. In un messaggio scritto dal carcere, Kuznetsov ha ringraziato tutti coloro che lo hanno sostenuto e gli hanno dimostrato solidarietà e affetto in questi giorni difficili.