13 OTTOBRE 2025

11:03

NOTIZIA DI ATTUALITÀ

DI

416 visualizzazioni


13 OTTOBRE 2025 - 11:03


NOTIZIA DI ATTUALITÀ

DI

416 visualizzazioni



FORLÌ: Accoltellamento davanti scuola, le indagini proseguono | VIDEO

Proseguono le indagini della Polizia di Forlì sull’accoltellamento avvenuto sabato mattina davanti all’Istituto professionale “Ruffilli”, dove una lite tra studenti è degenerata in una rissa culminata con il ferimento di tre ragazzi. Le vittime, trasportate in ospedale, non sarebbero in gravi condizioni e sono state tutte dimesse nel giro di poche ore.

Gli inquirenti mantengono il massimo riserbo, mentre la Procura coordina gli accertamenti per chiarire la dinamica dei fatti e individuare le responsabilità. Al vaglio ci sono le testimonianze raccolte tra gli studenti e le riprese delle telecamere di sorveglianza della zona, comprese quelle installate presso la vicina sede della Guardia di Finanza in via Romanello.

Secondo una prima ricostruzione, alla base della violenta lite ci sarebbe una rivalità maturata nei giorni precedenti tra due gruppi di ragazzi dello stesso istituto. Sabato mattina i giovani si sarebbero affrontati nello spazio tra la scuola e i giardini dei Musei San Domenico. Nel corso del confronto, uno degli studenti avrebbe estratto un coltello colpendo un coetaneo, mentre una ragazza, presente alla scena, sarebbe rimasta ferita in modo accidentale. La Polizia Scientifica ha recuperato l’arma, rinvenuta sotto un tombino poco distante dal luogo dell’aggressione.

L’appello delle istituzioni

Sull’episodio sono intervenuti i consiglieri comunali del Partito Democratico, che hanno espresso “profonda preoccupazione per un fatto grave e sintomatico di un disagio giovanile diffuso anche nella nostra città”.

"Questo episodio – affermano i dem – rappresenta l’ennesimo segnale di allarme legato alla microcriminalità e ai comportamenti devianti tra i giovani. Quando la risposta arriva solo con l’intervento della Polizia, significa che si è già consumata una sconfitta educativa. È necessario rafforzare le reti educative e offrire agli adolescenti spazi di aggregazione nei quartieri più fragili". Le indagini proseguono per chiarire le cause del violento scontro e accertare eventuali responsabilità penali

AGGIORNAMENTO

Ci sono due indagati per la rissa. Si tratta di un 15enne e di un 19enne, sono entrambi a piede libero e dovranno rispondere dell’accusa di lesioni personali aggravate.




ALTRE NOTIZIE DI ATTUALITÀ

FORLI’: Al Fabbri il premio Nobel Parisi, “l'Europa investa in ricerca”

L'Europa deve investire di più nella ricerca, promuovendo politiche che vadano in questa direzione, e in Italia i piccoli aumenti non sono sufficienti a imprimere un cambiamento. Lo ha detto il Nobel Giorgio Parisi nell'incontro sulla ricerca e l'Europa organizzato a Forlì, in ricordo del giornalista scientifico Pietro Greco, dall'Associazione Nuova Civiltà delle Macchine con l'Associazione Progetto Ruffilli e l'Associazione e Alighieri Forlì-Cesena, con il sostegno del Comune.      In Europa investire in ricerca è fondamentale per sostenere le nuove sfide internazionali, dalla crescente concorrenza della Cina al ruolo sempre più presente dei privati: "Se l'Europa non riuscirà a puntare sulla ricerca, questo sarà un problema", ha osservato Parisi ricordando la proposta fatta all'inizio degli anni '90 dall'allora presidente della Commissione Ue Jacques Delors, di poter stornare dal deficit di bilancio le spese per la ricerca. Quella proposta è poi decaduta, ma secondo Parisi è ancora valida: "L'Europa potrebbe spingere i suoi Stati membri a investire di più" attraverso "politiche economiche a favore della ricerca".        Avere una ricerca pubblica forte è anche necessario per sostenere la concorrenza di un Paese che sulla scienza sta investendo moltissimo, come la Cina, e che "sta dimostrando un costante interesse nell'investire nella scienza". Finanziare la ricerca publica significa poi avere uno strumento importante per affrontare l'ascesa dei privati: "È fondamentale che ci sia la capacità pubblica di finanziare la scienza. Il pubblico di condividere le conoscenze, mentre i privati potrebbero non avere interesse a farlo".       Investire sulla ricerca scientifica è cruciale anche per l'Italia, dove piccoli aumenti non sono sufficienti: aiutano solo a compensare l'inflazione, ha osservato, e richiederebbero un tempo molto lungo per rappresentare un aumento sostanziale: "Anziché procedere con piccoli aumenti, si dovrebbe invece cambiare completamente rotta".       Nel nostro Paese, ha aggiunto, mancano inoltre i capitali di rischio, disposti a investire su progetti presentati da giovani ricercatori brillanti e che permettano loro di realizzare le loro idee. "Attravero la Cassa depositi e prestiti, il governo italiano potrebbe firmare contratti di questo tipo, naturalmente in maniera oculata, ma questo - ha rilevato il Nobel - non viene fatto". Un segnale forte delle difficoltà che i giovani ricercatori brillanti trovano in Italia è evidente, per esempio, delle classifiche dei finanziamenti assegnati dal Consiglio Europeo della Ricerca: "Se guardiamo alla classifica secondo la nazionalità dei ricercatori, gli italiani sono fra i primi posti, ma nella classifica per Paesi, l'Italia è su posizioni più basse".