9 GENNAIO 2025

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9 GENNAIO 2025 - 18:11


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EMILIA-ROMAGNA: Post alluvione, 4500 domande per bando paratie e dispositivi di difesa

Sono oltre 4.500 le domande presentate per il bando regionale che finanzia l’installazione di paratie e dispositivi di difesa delle case nelle aree alluvionate nel maggio 2023. Un numero che sale a oltre 5mila, considerando anche quei territori che non rientrano nel perimetro indicato dalle norme nazionali come il più colpito dal maltempo di un anno e mezzo fa.

Una partecipazione massiccia che prevede, in caso di verifica con esito positivo, almeno 12,7 milioni di euro di contributi da erogare. Che salgono a 14 milioni, considerando tutte le richieste.

Per questo, a fronte di un finanziamento iniziale di 10 milioni (frutto delle donazioni di cittadini, imprese e associazioni sul conto corrente “Un aiuto per l’Emilia-Romagna”), l’impegno della Giunta è quello di recuperare le risorse mancanti in modo da soddisfare il più alto numero di richieste, come preannunciato ieri durante l’incontro con i Comitati degli alluvionati dal presidente Michele de Pascale e dalla sottosegretaria con delega alla Protezione Civile, Manuela Rontini.

“Abbiamo riscontrato ancora una volta nel confronto con i Comitati come questa misura sia molto apprezzata e partecipata. E per questo- ha spiegato Rontini- da parte nostra c'è la volontà di accogliere tutte le domande presentate che saranno riconosciute valide, secondo i termini previsti. La strada che intendiamo percorrere prevede di impegnare anche i fondi rimasti inutilizzati dal bando per il risarcimento dei danni causati ai veicoli- ha proseguito la sottosegretaria- e dialogheremo insieme all’Assemblea legislativa e alla nuova commissione competente per avviare i passi indispensabili a raggiungere questo obiettivo. Un segnale concreto di vicinanza alle famiglie e alle attività colpite, nell’attesa che si sblocchino le procedure di rimborso a livello nazionale”.
 

I numeri

Le domande presentate sono in tutto 5.001, di cui 4.513 dai territori con requisito di priorità: in dettaglio 2.777 sono le richieste dalla provincia di Ravenna, 1.337 da quella di Forlì-Cesena e 398 da quella di Bologna. Il contributo totale richiesto è di 12,7 milioni di euro, che salirebbe a circa 14 milioni, considerando anche le domande dai territori senza priorità.

 

Il bando

Gli interventi previsti dal bando riguardano l’installazione nelle abitazioni di sistemi di paratie antiallagamento, barriere frangi-acque, valvole anti-riflusso, pozzetti di raccolta, pompe, generatori elettrici, con contributi fino al 100% della spesa, sostenuta e documentata, fino a un massimo di 3mila euro, cumulabile con altre agevolazioni ottenute dalla Regione e da altri soggetti pubblici o privati.

Possono presentare la domanda di contributo i proprietari dell’immobile a uso abitativo sul quale si intende effettuare l’intervento che vi risiedano alla data di presentazione della domanda e almeno dal 1^ maggio 2023.




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BOLOGNA: Raccolta firme di Fratelli d’Italia per il referendum contro la città 30 | VIDEO

Fratelli d’Italia ha organizzato una raccolta firme in piazza Galvani a Bologna contro la città 30 e a sostegno dell’operato delle forze dell’ordine, a pochi giorni dalla presentazione dei dati del Comune a un anno dall’entrata in vigore del provvedimento. Un banchetto per raccogliere firme a sostegno del referendum contro la città 30° a Bologna. Una corsa contro il tempo, con la scadenza prevista per il 25 gennaio, per Fratelli d’Italia che si schiera contro il provvedimento adottato dal Comune, sottolineando come i numeri presentati di recente dal sindaco Lepore non siano così diversi rispetto agli anni precedenti e polemizzando anche sul cambio del Presidente dell’osservatorio regionale sulla sicurezza stradale per motivazioni politiche. Una raccolta firme anche a sostegno dell’operato delle forze dell’ordine, ritenute da FdI poco tutelate e sotto l’occhio del ciclone dopo i recenti fatti di cronaca per il caso Ramy e le conseguenti manifestazioni in città. "Sono fuorvianti i dati che ci sono stati forniti dal sindaco Lepore rispetto alla città 30 all'ora, in particolare quando dice che c'è un calo della mortalità e degli incidenti" proprio grazie alla misura introdotta un anno fa. A dirlo è l'europarlamentare di Fratelli d'Italia, Stefano Cavedagna, commentando il bilancio tracciato dal sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ad un anno dall'entrata in vigore della riduzione della velocità in tante strade della città. Fratelli d'Italia ha già raccolto "circa 3000 firme" per indire un referendum per abrogare la misura e nel corso della giornata sono stati organizzati banchetti in diversi punti della città per incrementare le sottoscrizioni dei bolognesi (ne servono 9mila) per questo scopo e per sostenere il Ddl Sicurezza. Dai dati della Città metropolitana nel 2013 avevamo soltanto 7 decessi, quindi meno di quelli che abbiamo oggi, poi nel 2014 nel 2015 nel 2016 c'è stato un aumento della mortalità sulle strade e nel 2017 un ulteriore diminuzione molto simile a quella del 2013". Per Cavedagna "questi dati statistici vengono purtroppo forniti ad hoc per cercare di imbrogliare i cittadini o di portarli ad aderire alla città a 30 all'ora. Purtroppo, come ci dice invece la polizia locale rispondendo a un'interrogazione che noi abbiamo presentato negli ultimi mesi, i dati della mortalità sulle strade di Bologna, sono causati da chi guida in stato di ebbrezza - spiega Cavedagna - da chi fa guida spericolata, da chi guida guardando il cellulare o chi ha comportamenti illeciti sulle strade uno tra questi, ad esempio era una persona che viaggiava oltre i 120 all'ora sui viali della città. Sono questi i casi che purtroppo causano mortalità, come abbiamo visto anche qualche mese fa in via Azzurra dove chi ha causato l'incidente si è dimostrata sotto effetto di stupefacenti, non è chi va ai 36 o i 40 all'ora che uccide le persone. "A Bologna, come segnalato anche dal ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, c'è una situazione anche determinata dalla concomitanza di eventi di particolare rilievo. È significativo in questa fase garantire alle forze dell'ordine una vicinanza e una solidarietà che qualcuno ha messo troppe volte in discussione con comportamenti che sono sotto gli occhi di tutti". Lo ha detto il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Galeazzo Bignami, che in piazza Galvani a Bologna ha partecipato al banchetto di Fratelli d'Italia per la raccolta firme a sostegno alle Forze dell'Ordine  e per No Bologna 30. "Chiediamo - prosegue - come si evince dal Ddl Sicurezza, l'introduzione di strumenti che garantiscono maggiore sicurezza per la cittadinanza, maggiore tutela dei diritti soprattutto nei confronti dei soggetti più deboli e anche un'attenzione nei confronti delle forze dell'ordine, spesso sottoposte ad offese e oltraggi che non sono più sostenibili".