EMILIA-ROMAGNA: Granchio blu, dalla Regione un milione di euro di fondi straordinari
La Regione ha previsto nel bilancio 2025 un ulteriore stanziamento di un milione di euro di risorse regionali per far fronte all’emergenza granchio blu. Fondi che saranno dedicati a coprire le spese sostenute dalle imprese per il suo smaltimento e trasporto, e che si aggiungono ai due milioni complessivi già finanziati nel 2023 e 2024, tra ristori e rimborsi. E alle porte c’è anche una collaborazione con l’università di Bologna per sperimentare un progetto, totalmente green e biologico, di contrasto al crostaceo attraverso il popolamento in specifici ambiti marini di polpi, che riuscirebbero- questo è l’auspicio- a contenere il moltiplicarsi dei granchi.
Nel bilancio 2025 è stato confermato un finanziamento di 1 un milione di risorse regionali per venire incontro alle spese sostenute dalle imprese di acquacoltura per la gestione e l’organizzazione delle operazioni di trasporto e smaltimento del granchio blu. Si tratta del terzo stanziamento straordinario previsto dalla Regione negli ultimi due anni: nel 2023 era stato messo a disposizione un milione di euro di ristori per le imprese produttrici di vongole colpite pesantemente dalla crisi e nel 2024 un indennizzo regionale di 1,5 euro al chilo per le imprese che si erano impegnate nella raccolta dei granchi, fino a 1 milione di euro di contributi complessivi, già liquidati. “La Regione ha sempre fatto la propria parte- hanno proseguito de Pascale e Mammi-, perché preservare una zona, come il delta del Po, che è leader a livello nazionale ed europeo nella produzione di vongole, significa salvaguardare un grande patrimonio economico e la sua tenuta sociale”. Dunque, hanno concluso, “serve intervenire presto, con tempestività e con una strategia condivisa anche a livello nazionale, che dovrà vederci tutti impegnati anche nei prossimi mesi. Ringraziamo le imprese e le associazioni di pesca per il continuo confronto e la volontà di trovare soluzioni condivise”.
Il progetto ‘Octo-Blu’
Proposto dall’Università di Bologna all’interno del Feampa (Fondo Europeo degli Affari Marittimi della Pesca e dell’Acquacoltura), prevede un ripopolamento dell’area colpita dal granchio blu con paralarve di polpo destinate a contenere e controllare la sua diffusione, apportando benefici alla biodiversità ed alla sostenibilità ambientale. La Regione, pertanto, ha attivato una collaborazione istituzionale con l’Università di Bologna (attraverso il centro universitario di produzioni ittiche di Cesenatico), per la realizzazione di un progetto pilota, che intende sviluppare un processo di riproduzione in cattività del polpo. Saranno successivamente identificati specifici siti di rilascio strategico. Le zone, comprese in un tratto della costa Romagnola da Ravenna a Cattolica, potranno essere scelte in base a specifiche esigenze di abbondanza di granchio blu e alla presenza di habitat idonei per i polpi. Durante tutto il periodo di durata del progetto, verrà eseguito un costante monitoraggio e controllo delle attività svolte, per garantire il rispetto delle tempistiche e dei risultati attesi. La verifica dei risultati potrà avvenire conducendo monitoraggi regolari nelle aree di rilascio per valutare la presenza e la distribuzione dei polpi rilasciati e del granchio blu.
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