ROMAGNA: Crisi Lafert, i sindacati bocciano il piano industriale presentato dall’azienda
A seguito dell’incontro del 23 gennaio nella sede della Regione Emilia-Romagna sulla chiusura dello stabilimento Lafert di Fusignano e il licenziamento di 60 dipendenti, il 30 gennaio si è svolto un nuovo incontro nella sede di Confindustria Veneto Est a Marghera con l’AD e il Responsabile Relazioni Sindacali del Gruppo Lafert, le RSU degli stabilimenti di Venezia, Ravenna e Bologna e le strutture sindacali territoriali l’AD ha illustrato l’andamento del gruppo dal 2018 al 2024, evidenziando un 2024 negativo con un calo del fatturato oltre il 25% rispetto al biennio 2022-2023 e risultati operativi e netti negativi è stato presentato un piano industriale 2025-2028, mai annunciato prima, con tre strategie per il 2025: abbattimento costi con risparmi di 6,4 milioni su forniture, servizi e costi fissi, revisione delle attività produttive per migliorare produttività ed efficienza, crescita delle vendite puntando sul mercato nordamericano la delegazione sindacale ha contestato il piano ritenendolo basato su tagli lineari e ha respinto la chiusura dello stabilimento di Fusignano giudicando inaccettabile che le conseguenze della strategia aziendale ricadano sui lavoratori ha chiesto dettagli sulle voci del piano e ha richiesto di avviare un confronto serio partendo dal ritiro della procedura di licenziamento collettivo e da una revisione del piano basata su investimenti e sviluppo di prodotto l’incontro si è concluso con la riconvocazione delle parti per il 6 febbraio per proseguire il confronto.
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