29 GENNAIO 2025

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29 GENNAIO 2025 - 10:45


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ROMAGNA: Crisi Lafert, i sindacati bocciano il piano industriale presentato dall’azienda

A seguito dell’incontro del 23 gennaio nella sede della Regione Emilia-Romagna sulla chiusura dello stabilimento Lafert di Fusignano e il licenziamento di 60 dipendenti, il 30 gennaio si è svolto un nuovo incontro nella sede di Confindustria Veneto Est a Marghera con l’AD e il Responsabile Relazioni Sindacali del Gruppo Lafert, le RSU degli stabilimenti di Venezia, Ravenna e Bologna e le strutture sindacali territoriali l’AD ha illustrato l’andamento del gruppo dal 2018 al 2024, evidenziando un 2024 negativo con un calo del fatturato oltre il 25% rispetto al biennio 2022-2023 e risultati operativi e netti negativi è stato presentato un piano industriale 2025-2028, mai annunciato prima, con tre strategie per il 2025: abbattimento costi con risparmi di 6,4 milioni su forniture, servizi e costi fissi, revisione delle attività produttive per migliorare produttività ed efficienza, crescita delle vendite puntando sul mercato nordamericano la delegazione sindacale ha contestato il piano ritenendolo basato su tagli lineari e ha respinto la chiusura dello stabilimento di Fusignano giudicando inaccettabile che le conseguenze della strategia aziendale ricadano sui lavoratori ha chiesto dettagli sulle voci del piano e ha richiesto di avviare un confronto serio partendo dal ritiro della procedura di licenziamento collettivo e da una revisione del piano basata su investimenti e sviluppo di prodotto l’incontro si è concluso con la riconvocazione delle parti per il 6 febbraio per proseguire il confronto.




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ROMAGNA: Maltempo sul Lamone, 200mm di pioggia ma gli argini tengono | VIDEO

La Romagna tira un sospiro di sollievo dopo tre giorni vissuti col fiato sospeso a causa delle abbondanti piogge. Ancora una volta la provincia di Ravenna è stata quella maggiormente in allarme mentre a Forlì i danni maggiori li hanno fatti le frane in collina.  200 mm di pioggia caduti in poche ore. Questa è la quantità di precipitazioni che si è riversata sul fiume Lamone tra venerdì e sabato, rendendolo ancora una volta il pericolo numero uno per il rischio di nuovi allagamenti. Questa volta, però, il corso d’acqua che attraversa Faenza e buona parte della provincia ravennate si è sfogato nelle campagne ed è rimasto entro gli argini una volta raggiunti i centri abitati. È successo anche a Traversara, dove la popolazione sta lentamente tornando nelle proprie case dopo l’ennesima evacuazione. Nessun allagamento, anche se la preoccupazione è stata molta. Passata l’emergenza nei fiumi, resta il timore per frane e smottamenti, soprattutto nelle colline del Forlivese. È stata riaperta al traffico la statale Bidentina, all’altezza di Corniolo, chiusa venerdì dopo che tre frane si erano riversate sulla carreggiata. Si tratta di una soluzione temporanea, spiegano dalla Provincia, in attesa di una messa in sicurezza definitiva. Insomma, l’ennesima ondata di maltempo è passata senza troppi danni. “La situazione è rimasta sotto controllo” ha dichiarato in un comunicato il presidente della Regione, De Pascale, rivendicando i 300 cantieri completati per la messa in sicurezza dopo l’alluvione del maggio 2023, definito “uno spartiacque che ha riportato in cima alle priorità la sicurezza territoriale e il contrasto al dissesto idrogeologico”. “Tuttavia, gli eventi climatici impongono un’accelerazione e non si può più tergiversare” replica il comitato degli alluvionati di Forlì, che chiede con forza l’avvio dei piani speciali per la messa in sicurezza e la realizzazione delle grandi opere, bloccati da oltre un anno nel rimpallo di responsabilità tra Regione, Governo e struttura commissariale.