29 GENNAIO 2025

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29 GENNAIO 2025 - 13:09


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EMILIA-ROMAGNA: Nel 2023 azzardo a 9,5 miliardi, ombre di riciclaggio

Nel 2023 gli emiliano-romagnoli hanno giocato d'azzardo 9,5 miliardi, l'80% dei costi sostenuti per nutrirsi, e ne hanno persi 1,53, il reddito netto di 100mila lavoratori. La loro spesa è cresciuta del 6,9% sul 2022. Ogni maggiorenne si gioca, tra fisico e online, 2.509,72 euro, contro i 2.996,33 della media italiana. Ma ci sono comuni dove le scommesse esplodono. A partire da Zola Predosa e Calderara di Reno, che nell'azzardo online sono rispettivamente il terzo (7.837 euro pro capite) e il sesto (5.512) comune italiano sopra i diecimila abitanti in una classifica dominata dal centro-sud. Due comuni in piena Città metropolitana di Bologna, definiti "un cuore nero al centro della regione" dal report 'Pane e azzardo 2: numeri e problemi in Emilia-Romagna', curato da Cgil, Federconsumatori, Campagna Mettiamoci in gioco e Fondazione Isscon e presentato oggi a Bologna. A trainare i numeri di Zola e Calderara è un gioco online che si chiama Betting Exchange, in cui gli stessi giocatori fanno da banco: a livello regionale pesa il 4,2% dell'online, mentre a Zola e Calderara segna rispettivamente il 47% e il 78%. Ma l'intero gioco online cresce senza freni e ormai ha quasi raggiunto quello fisico: si parla di oltre 4,4 miliardi, circa il triplo del 2018. I conti attivi in Emilia-Romagna sono quasi 890mila, ciascuno scommette 420 euro al mese. L'allarme per i giochi da remoto è duplice. Da un lato, poter giocare a qualsiasi ora rischia di fare ancora più danni alle persone. Dall'altro, il timore è che i dati sull'online siano il campanello di flussi di riciclaggio dei proventi di attività illecite. Questo anche grazie al fatto che il banco online è particolarmente generoso coi giocatori: trattiene il 5% della spesa, contro il 25-26% del fisico. E proprio il Betting Exchange "è una modalità di gioco considerata tra le più infiltrabili dalla commissione antimafia", rileva Massimo Masetti di Avviso pubblico. "La Città metropolitana di Bologna è tutta dentro una crisi d'azzardo", si legge nel report. La stessa valutazione viene data per le province di Reggio Emilia e Modena, anch'esse in una "crisi acuta".




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EMILIA-ROMAGNA: Sanità, i sindacati, "sorpresi dal mancato confronto"

"Siamo sorpresi dalla conferenza stampa della Regione sulla manovra 2025, una uscita che giudichiamo sbagliata e irrispettosa di un confronto con le parti sociali, mai iniziato, che si profilava molto delicato, soprattutto nel momento in cui per finalità anche condivisibili si finisce per mettere le mani nelle tasche dei cittadini". Lo scrivono Cgil, Cisl e Uil dell'Emilia-Romagna in una nota unitaria, all'indomani della conferenza stampa in cui il governatore Michele de Pascale ha annunciato l'aumento di Irpef, ticket, Irap e bolo auto. Pur considerando "condivisibili nei titoli e conformi a nostre rivendicazioni di lunga data" le priorità individuate dalla Regione, i sindacati affermano che sul piano delle entrate e della leva fiscale sarebbero serviti "approfondimenti tecnici e politici" e avvertono: "Per noi è fondamentale preservare i principi di equità e progressività del sistema, avendo cura che i costi e gli investimenti non gravino sulle tasche di lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati che già sostengono oltre l'80% della fiscalità generale e faticano ad arrivare a fine mese. I soldi vanno presi prima di tutto dalle tasche di chi ne ha di più. Dobbiamo manifestare rammarico e delusione per una falsa partenza del confronto, sbagliata nel metodo e, nel merito, incompleta nei contenuti della proposta".