EMILIA-ROMAGNA: Regione su granchio blu, “bene piano, ora tempestività”
Il governo vara un maxi piano per contenere il granchio blu. Coinvolte le marinerie dell'Alto Adriatico, con l'Emilia-Romagna in prima linea. La Regione promuove le linee di intervento, ma chiede tempestività.
È una specie aliena che sta devastando l’ecosistema dell’Alto Adriatico. Al granchio blu viene ora data battaglia con un piano straordinario varato dal governo. In Emilia-Romagna la produzione di vongole è vitale per il settore della pesca. Basti pensare che il solo Delta del Po rappresenta il 55% della produzione italiana e il 40% di quella europea. 1.700 i lavoratori impiegati nelle marinerie di Goro e Comacchio, nella provincia di Ferrara.
“È indispensabile agire rapidamente e in sinergia”, ha dichiarato l'assessore regionale competente Alessio Mammi, che ha accolto come “una notizia positiva” il piano del governo annunciando nuovi fondi regionali in aggiunta ai 2 milioni già stanziati l’anno scorso. Insieme al governatore Michele de Pascale, l’assessore incontrerà le associazioni di pesca a Goro il prossimo 30 gennaio circa le prossime azioni.
È il commissario straordinario Enrico Caterino a coordinare il piano nazionale che prevede sei misure nel biennio 2025-2026. Tra queste, la pesca selettiva di 2.600 tonnellate di granchi, l’impiego di tecnologie specifiche per catturarli e protezioni avanzate per gli allevamenti. In totale verranno spesi 44 milioni di euro partendo proprio da Emilia-Romagna e Veneto.
Il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida ha evidenziato come l'emergenza abbia dato vita anche a nuove opportunità economiche, con start-up e investitori che vedono nel granchio blu una risorsa. Il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin ha sottolineato l'importanza di interventi mirati per ristabilire l'equilibrio dell'ecosistema.
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