17 GENNAIO 2025

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17 GENNAIO 2025 - 10:47


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FERRARA: Berco, 152 dipendenti aderiscono alla mobilità volontaria

Sono i 152 i dipendenti della Berco che hanno aderito al piano di incentivazione della mobilità volontaria. Un numero insufficiente, secondo l'azienda della società in portafoglio alla multinazionale tedesca Thyssenkrupp e specializzata nella produzione di componenti e sistemi sottocarro per macchine movimento terra cingolate e che vede a rischio almeno 480 posti di lavoro tra gli stabilimenti di Copparo, nel Ferrarrese e Castelfranco Veneto, nel Trevigiano. I 152 dipendenti riceveranno gli incentivi concordati con il tavolo del Mimit dello scorso novembre, quando venne presa la decisione di ritirare i licenziamenti. "L'azienda - fa sapere attraverso una nota - ha dichiarato e riconferma oggi il proprio impegno a mantenere la presenza storica in Italia, ma rileva che al momento il primo elemento di mitigazione dell'impatto sociale, appunto la mobilità volontaria, non ha raggiunto i numeri necessari per realizzare le previste riduzioni dei costi e recuperare competitività". Il dialogo con le parti sociali va avanti, anche perché al momento non è stato raggiunto un accordo sul contratto aziendale integrativo. Berco dice anche che nei prossimi giorni "esaminerà attentamente ogni possibile iniziativa che possa garantire la stabilità finanziaria dell'azienda a lungo termine".




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EMILIA-ROMAGNA: Sanità, i sindacati, "sorpresi dal mancato confronto"

"Siamo sorpresi dalla conferenza stampa della Regione sulla manovra 2025, una uscita che giudichiamo sbagliata e irrispettosa di un confronto con le parti sociali, mai iniziato, che si profilava molto delicato, soprattutto nel momento in cui per finalità anche condivisibili si finisce per mettere le mani nelle tasche dei cittadini". Lo scrivono Cgil, Cisl e Uil dell'Emilia-Romagna in una nota unitaria, all'indomani della conferenza stampa in cui il governatore Michele de Pascale ha annunciato l'aumento di Irpef, ticket, Irap e bolo auto. Pur considerando "condivisibili nei titoli e conformi a nostre rivendicazioni di lunga data" le priorità individuate dalla Regione, i sindacati affermano che sul piano delle entrate e della leva fiscale sarebbero serviti "approfondimenti tecnici e politici" e avvertono: "Per noi è fondamentale preservare i principi di equità e progressività del sistema, avendo cura che i costi e gli investimenti non gravino sulle tasche di lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati che già sostengono oltre l'80% della fiscalità generale e faticano ad arrivare a fine mese. I soldi vanno presi prima di tutto dalle tasche di chi ne ha di più. Dobbiamo manifestare rammarico e delusione per una falsa partenza del confronto, sbagliata nel metodo e, nel merito, incompleta nei contenuti della proposta".