EMILIA-ROMAGNA: Federmoda sui saldi, “non funzionano, sono anacronistici” | VIDEO
Saldi amari per il settore dell’abbigliamento. Secondo Federmoda Emilia-Romagna la loro impostazione è “anacronistica” e va rivista. Intanto in regione hanno chiuso oltre 3.500 attività in dieci anni.
Sono partiti i saldi. Quale bilancio fare, mentre sono in corso, e come sta andando a livello regionale?
“Credo che sia sempre questione dirimente quella dei saldi – risponde Giammaria Zanzini, presidente Federmoda Emilia-Romagna -. C'è chi li vuole liberalizzare, c'è chi li vuole posticipare. Certo che una soluzione bisogna trovarla, perché così come sono impostati sono anacronistici. I saldi invernali dell'anno scorso hanno subito a gennaio, febbraio, marzo un -4, -5” per cento di vendite. “Per non parlare poi quello di luglio, un -8”.
Questi saldi stanno aiutando un settore in difficoltà, quello dell’abbigliamento? Quali sono le principali sfide al momento?
“C'è una concorrenza sistematica, sleale da parte di quelli che fanno le promozioni continue tutto l'anno. Per non parlare poi di questo Black Friday che ha drenato il 60% delle vendite natalizie”.
Tra il 2012 e il 2023 in Emilia-Romagna si è assistito a un tracollo del commercio al dettaglio. Si sono perse 3.500 imprese divise circa a metà fra centri storici e periferie. C'è una nuova giunta regionale. Quali saranno le vostre prime richieste?
“La prima richiesta che andremo a chiedere all'assessora regionale Roberta Frisoni sarà un incontro che verterà su quella che è la concorrenza degli outlet. Un outlet che nasce come vendita di prodotti disassortiti, di fine serie, non può beneficiare di sconti su sconti, facendo una concorrenza sleale sicuramente per i piccoli negozi di prossimità, visto che oggi è in corso una desertificazione commerciale all'interno dei nostri piccoli paesi”.
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