ROMAGNA: Terapia antibiotica domiciliare riduce costi e ricoveri | VIDEO
È partito da Rimini il nuovo programma dell’Ausl Romagna che permette ai pazienti con infezioni complesse di continuare le terapie antibiotiche a domicilio o in ambulatorio. L’iniziativa migliora il comfort dei pazienti, riduce i costi e libera posti letto in ospedale.
È stato avviato a Rimini un progetto innovativo per la gestione delle terapie antibiotiche a domicilio o in ambulatorio per pazienti con esigenze complesse. Il programma OPAT (Outpatient Parenteral Antibiotic Therapy) consente ai pazienti di proseguire la terapia a casa o presso strutture territoriali con evidenti benefici per loro, e con una riduzione di costi per la sanità e di posti letto occupati in ospedale.
In questo modo si evitano lunghi periodi di ospedalizzazione, si favorisce il recupero in ambito familiare e – fatto non di poco conto – si riduce il rischio di contrarre infezioni in ambito ospedaliero.
“Il nostro obiettivo è ampliare il programma OPAT, integrandolo ulteriormente nella rete sanitaria aziendale e raggiugendo in modo condiviso gli altri ambiti di Ravenna, Forlì e Cesena”, sottolinea il dottor Carlo Biagetti, direttore della Uoc Malattie infettive Rimini e direttore del Programma aziendale Rischio infettivo e stewardship antimicrobica.
“Il progetto OPAT rappresenta un modello di cura innovativo, iniziato in maniera sperimentale a Rimini e che verrà esteso agli altri territori dell'Ausl Romagna – puntualizza la direttrice sanitaria di Ausl Romagna, Francesca Bravi - Questo si inserisce pienamente nel sistema di assistenza territoriale integrato, come previsto dal Dm 77, proponendo come strategia privilegiata una risposta di salute qualificata, tempestiva e centrata sul paziente, in una logica quanto più prossima al suo domicilio, ove possibile, a contrasto della antibioticoresistenza e delle infezioni correlate all'assistenza”.
Dal punto di vista economico, i risultati del programma nel primo anno di attività sono evidenti. OPAT ha permesso di risparmiare circa 1.400 giornate di degenza in reparti di Malattie infettive, ciascuna delle quali ha un costo medio di 500 euro.
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