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EMILIA ROMAGNA: Sanità, Ugolini, gestire i conti e valorizzare i professionisti | VIDEO

In regione Emilia Romagna arrivano già i primi commenti da parte dell’opposizione dopo la presentazione del programma di mandato da parte del Presidente De Pascale: al centro la sanità, la tutela del territorio e le politiche assistenziali.

Dopo la presentazione delle linee guida del proprio mandato da parte del Presidente della regione Emilia Romagna Michele De Pascale, sono arrivati primi commenti da parte dell’opposizione. Al centro la sanità, con la capogruppo di FdI Marta Evangelisti che ha chiesto chiarimenti in merito alle liste d’attesa e al non funzionamento dei Cau e Elena Ugolini di Rete Civica, che ha sottolineato l’importanza della gestione delle risorse e della valorizzazione dei professionisti. Fondamentale anche la creazione di politiche assistenziali ad hoc per le famiglie e un piano straordinario di prevenzione sulla sicurezza idrogeologica dopo l’alluvione, ha sottolineato la Ugolini insieme al collega Mastacchi e ripensare secondo la Evangelisti, ad una legge sul consumo di suolo.

Elena Ugolini (Rete civica) che ha ricordato l'alto astensionismo alle elezioni regionali dello scorso novembre. “Ha partecipato solo il 46% degli aventi diritto. Il problema dell’astensionismo è un problema che riguarda tutti. Quel 54% che non ha votato, fra cui ci sono moltissimi giovani, ha bisogno di essere intercettato", spiega Ugolini, per la quale "viviamo un inverno demografico: chiedo la costituzione di un gruppo di lavoro per una legge sulla natalità che sia un punto di riferimento a livello nazionale ed europeo. Quella della demografia è la lancetta dell’ora che sembra non scorrere e senza quella lancetta non abbiamo il futuro. Noi dobbiamo lavorare sia sulle politiche assistenziali sia su quelle per il ceto medio, la natalità e i giovani, affinché possano costruire un futuro lavorativo e una famiglia. Sarebbe bello se i nostri talenti non dovessero andarsene. Inoltre, in tema di urbanistica, ambiente, infrastrutture, mobilità, dobbiamo tenere insieme sostenibilità ambientale, economica e sociale. Serve anche una semplificazione amministrativa: sono moltissime le piccole e medie imprese legate a questi lacci burocratici che ne impediscono la crescita. Saremo una lente di ingrandimento per fare vedere cosa sta facendo la regione, per il bene di tutti, per lo sviluppo e per la crescita".

Marco Mastacchi (Rete civica) dichiara positivo l’approccio al lavoro in Assemblea esposto nel suo intervento dal presidente de Pascale: “C’è discontinuità dalla precedente giunta regionale, penso all’accoglimento della proposta della consigliera Ugolini di lavorare assieme sui temi più importanti a partire dalla manutenzione del territorio, ormai assente da anni. Il territorio ha bisogno, come afferma lo stesso presidente de Pascale, di rispetto. Le aree più fragili devono essere messe nella condizione di competere con le altre, serve un piano straordinario sulla sicurezza idrogeologica a partire dalle aree appenniniche”. Il consigliere conclude richiamando il rapporto con il governo: “Occorre intraprendere un rapporto collaborativo con Roma e serve investire in modo adeguato tutte le risorse disponibili”.

La capogruppo di FdI Marta Evangelisti sottolinea la necessità, da parte della maggioranza, “di fare un po’ di sana autocritica”. “Le politiche per la salute -ha aggiunto- sono considerate il fiore all’occhiello della Regione Emilia-Romagna, ma la realtà, secondo quanto riferiscono i cittadini, è tutt’altra. Quello che oggi volevamo sentire, è spiegare come si intende uscire da questa situazione. Dal 2015 si parla di abbattimento delle liste di attesa, ma la situazione non è migliorata. Nessuna parola in merito ai Cau (Centri di assistenza e urgenza): non funzionano e hanno portato alla chiusura dei pronto soccorso in difficoltà o in aree periferiche”. Sul fronte alluvione, Evangelisti ha ricordato come “già nel 2019 la Regione aveva posto il tema della messa in sicurezza del territorio ma senza spiegare come e cosa fare. Va ripensata la legge sul consumo di suolo e ripartire da opere come le casse di espansione o di laminazione”.

 




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BOLOGNA: Alluvione, nasce la cabina di regia unica con la Regione

Dopo le recenti alluvioni, nasce in Emilia-Romagna un’unica cabina di regia degli interventi tra Regione (Agenzia per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile), Città metropolitana e Comune di Bologna per affrontare in modo condiviso e congiunto le azioni necessarie per la messa in sicurezza progressiva del territorio di Bologna. La lettera di intenti è stata firmata dal presidente Michele de Pascale e il sindaco del capoluogo Matteo Lepore. La cabina di regia si interfaccerà in modo unitario nei confronti della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dei Ministeri e del Commissario di Governo. In particolare, "si chiederà al Governo - spiega l'ente regionale - di estendere la competenza del Commissario straordinario di Governo alla ricostruzione nei territori colpiti dall’alluvione verificatasi in Emilia-Romagna, Toscana e Marche a partire dal maggio 2023 anche agli episodi alluvionali" che hanno interessato Bologna. "L’obiettivo della cabina di regia politica è quello di definire in modo condiviso una nuova e più funzionale suddivisione delle funzioni e delle competenze sulla rete idraulica complessiva della città di Bologna e sul territorio metropolitano, anche attraverso la definizione di un accordo di programma o di altro strumento giuridico idoneo fra i diversi enti e soggetti, sia pubblici che privati, coinvolti". I gravi eventi che hanno colpito la città e l’area metropolitana di Bologna "hanno certamente reso necessario un rafforzamento e una sensibilizzazione della cultura di protezione civile, della piena presa coscienza dei cambiamenti climatici e l’adattamento agli eventi estremi sempre più frequenti da parte della comunità. In collaborazione con l’Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione Civile si predisporranno una serie di attività divulgative e formative, sia tra enti che presso la cittadinanza". Questo strumento di decisione politica sarà affiancato da un team di lavoro tecnico dei rispettivi enti con la finalità di coordinamento ed indirizzo di tutti i soggetti coinvolti. Per quanto riguarda la città di Bologna, oltre a Regione e Comune, ne faranno parte Consorzio di Bonifica Renana, Hera (quale gestore del ciclo idrico integrato e del sistema fognario delle acque bianche), Atersir, Gestione Acque Canali Reno e Savena (G.A.C.R.E.S).  "Un passo necessario per fronteggiare rapidamente le criticità causate dall’alluvione che ha colpito il nostro territorio e avviare una serie di interventi per mettere in sicurezza idraulica la città e l’area metropolitana". Così il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, commentando l'istituzione di un'unica cabina di regia tra Regione Emilia-Romagna, comune e città metropolitana per gli interventi riguardanti il capoluogo emiliano romagnolo dopo le recenti alluvioni. "Con questo accordo - sottolinea - ci impegniamo a superare ogni sorta di disallineamento e frammentazione per un governo unitario degli interventi”. Le fasi di intervento definite per la città di Bologna sono tre. La prima riguarda gli interventi urgenti di breve termine con un primo ripristino delle funzionalità pre alluvionali delle opere gravemente danneggiate dagli eventi, dando mandato al gruppo tecnico la precisa individuazione degli stessi e la loro rapida risoluzione. Nella prima fase rientrano per esempio il ripristino della copertura divelta dei canali e la sistemazione di lesioni puntuali degli stessi nelle aree Costa, Zoccoli, Brizio, Monte Nero. La seconda fase prevede la valutazione di limitati interventi puntuali in sede, presso i canali, per la rimozione di restringimenti della portata idraulica tendenzialmente causati da opere private. La terza fase prevede il completamento dello studio idraulico già avviato sul complesso del reticolo e del sistema idraulico per la messa in sicurezza strutturale del nodo bolognese. In questa fase verranno individuate le opere specifiche e lo strumento attuativo. In questa fase si quantificheranno gli importi, le necessarie fonti di finanziamento delle opere e verranno fatte valutazioni sul soggetto attuatore più idoneo. Riguardo al territorio metropolitano di Bologna sarà attivato uno specifico team di lavoro tecnico dei rispettivi enti con la finalità di coordinamento ed indirizzo di tutti i soggetti coinvolti nella gestione e dell’assetto idrogeologico del territorio. Particolare attenzione sarà data, secondo quanto reso noto, agli ambiti collinari a partire dalla val di Zena,  particolarmente colpita dagli eventi dell’autunno scorso. L’articolazione delle diverse fasi di intervento sarà demandata a una prossima valutazione da parte della cabina di regia e del team tecnico.  “E' nostra intenzione affrontare il tema della gestione delle acque e della messa in sicurezza del territorio facendo un deciso salto di qualità negli interventi e lavorando in maniera totalmente sinergica tra tutti i livelli della Repubblica". Così il presidente dell'Emilia-Romagna, Michele de Pascale, commentando l'istituzione di un'unica cabina di regia tra Regione, Comune e Città metropolitana di Bologna per le azioni necessarie per la messa in sicurezza del territorio in caso di eventi alluvionali. "Questa lettera d’intenti, rappresenta un impegno formale di tutte le istituzioni a lavorare insieme per mettere in sicurezza un sistema idraulico bolognese, stratificato nei secoli e non più capace di far fronte agli eventi meteo di oggi", aggiunge.