BOLOGNA: Iia non chiude, verso l'accordo con i cinesi
Passo avanti decisivo per il futuro di Industria Italiana Autobus dopo settimane di incertezza. Eliminata dal tavolo l’ipotesi di chiudere lo stabilimento di Bologna e trasferire i suoi 77 lavoratori a Flumeri. È quanto emerso al termine dell’incontro che si è svolto martedì presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy a cui hanno partecipato rappresentanti del governo, sindacati e istituzioni locali.
Il piano industriale presentato dall’attuale proprietà di Seri Industrial prevede il rilancio delle attività con l'assunzione di 60 nuovi dipendenti per lo stabilimento di Bologna, mentre quello di Avellino potrà contare su 180 nuove assunzioni.
Annunciato anche il negoziato – che sarebbe in stato avanzato - con un'importante azienda cinese che prevede l'acquisizione del 25% del capitale sociale di IIA. L’accordo ha però sollevato preoccupazioni tra i sindacati che temono una possibile vendita di autobus prodotti in Cina. Il Ministero ha voluto sgombrare il campo da ogni dubbio confermando l'intenzione di potenziare la produzione in Italia con l’obiettivo di passare da 1 a 5 autobus al giorno.
Per il ministro Adolfo Urso il nuovo piano industriale è un’opportunità per rilanciare l'industria italiana del bus dopo anni di difficoltà. Sindacati e istituzioni locali guardano con favore all'apertura del confronto ma ribadiscono che rimarranno vigili sul rispetto degli impegni.
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