MARZABOTTO: Mattarella, “mai più”, e Steinmeier chiede scusa | VIDEO
"Mai più" gli orrori del nazismo e del fascismo. È stato questo l’appello del presidente della Repubblica Sergio Mattarella alle celebrazioni per gli 80 anni dall’eccidio di Marzabotto. E l’omologo tedesco Steinmeier ha chiesto perdono a nome del suo Paese.
Grande commozione domenica a Marzabotto quando il presidente della Repubblica federale tedesca, Frank-Walter Steinmeier ha scandito dal palco, in Italiano, la sua richiesta di perdono: "mi inchino dinnanzi ai morti e a nome del mio Paese oggi vi chiedo perdono".
La ferita è quella inferta dalla violenza nazista che tra il 29 settembre e il 5 ottobre del ’44 provocò la morte di 770 civili tra bambini, donne e uomini.
Insieme a lui, il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella; i due uniti in un abbraccio, come in altre occasioni, per fare insieme scudo contro i rigurgiti antidemocratici.
"Non dobbiamo mai dimenticare – ha detto Mattarella -, anche se fatichiamo a comprendere. I fantasmi della storia non hanno lasciato la storia. Sbagliamo se pensiamo che il razzismo, l'antisemitismo, il nazionalismo aggressivo, la volontà di supremazia siano di un passato che non ci appartiene. Quanto accade ai confini della nostra Unione Europea suona monito severo".
Steinmeier ha colpito per i toni sinceri, l’imbarazzo mai celato:
"signore e signori, è un cammino difficile venire come Presidente Federale tedesco in questo luogo dell'orrore e parlare a voi. Ma sono profondamente grato per il Vostro invito. E ringrazio lei, caro Presidente Sergio Mattarella, per la possibilità di percorrere anche oggi assieme questo cammino, di essere venuti assieme qui dopo la Sua visita di Stato in Germania".
L’Europa vuole sviluppare i suoi valori e il suo diritto fondato sul primato della persona, ha ricordato Mattarella: “Così così contribuiremo a un'Europa di pace, fondata sui valori che qui vennero negati con immane spargimento di sangue”.
L’incontro si è chiuso con un abbraccio sincero fra i due Capi di Stato, per i quali Marzabotto “è divenuto un luogo che non separa più tedeschi e italiani, ma li unisce”.
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