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ROMAGNA: Sbarco migranti, distribuiti a Ravenna, Faenza e Rimini | VIDEO

E’ stato completato a Ravenna il 12esimo sbarco di migranti soccorsi in mare. 34 persone sono state accolte nel porto di Marina e saranno ora distribuiti nel territorio.

24 siriani, 6 persone provenienti dal Bangladesh e poi 3 dall’Egitto e uno dalla Nigeria, età compresa tra i 18 e i 50 anni assieme a tre minori, di cui due non accompagnati. Questi i 34 migranti che ieri sono stati accolti a Ravenna dopo lo sbarco della Aita Mari, una piccola nave della ong spagnola Salvamento Marittimo Umanitario. Lo sbarco è avvenuto intorno alle 13.15 alla Fabbrica Vecchia di Marina di Ravenna secondo una prassi ormai consolidata. Per prima cosa si è proceduto ad effettuare i controlli medici che hanno riscontrato come la maggior parte delle persone godesse di un buono stato di salute. Unici ad essere accompagnati in ospedale una donna incinta al settimo mese e uno dei minorenni non accompagnati per un problema a un braccio. In seguito si è proceduto con le operazioni di identificazione, svolte dai funzionari della questura, per poi procedere al trasferimento e alla distribuzione nei diversi centri di accoglienza. 14 di loro resteranno a Ravenna, 9 andranno a Faenza e altrettanti a Rimini. E’ questo il 12esimo sbarco sul porto romagnolo dal 2022. Da quando cioè il governo ha iniziato a indicare Ravenna come punto di sbarco alle navi che soccorrono i migranti. Decisione che continua a suscitare polemiche, visto che in questo modo si obbliga soccorsi e soccorritori a un tragitto molto più lungo del normale. 1227 le persone in totale arrivate in questi due anni, tra questi 174 minori.  




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EMILIA-ROMAGNA: Rischio idrogeologico, Musumeci, 'la Regione ha speso solo 25% fondi'

"Per il rischio idrogeologico in Emilia-Romagna dal 2015 il governo ha stanziato oltre 1 miliardo. A ciò ci aggiungono le risorse Ue pari a oltre 378 milioni. Ma dalle verifiche condotte sul sistema di monitoraggio per gli interventi emerge che a fronte degli stanziamenti risultano purtroppo effettivamente spesi solo 267 milioni di euro, il 25,53% del totale finanziato all'Emilia-Romagna. Tale dato segnala la necessità di rafforzare efficacia e tempestività". Lo ha detto il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci in audizione in commissione parlamentare di inchiesta sul Rischio idrogeologico e sismico del territorio italiano. "La differenza tra risorse stanziate e spese - ha detto comunque - è imputabile a diversi fattori: la complessità delle procedure amministrative, la frammentazione delle competenze tra commissario, Regioni, Comuni, i tempi per i progetti e le gare, la capacità amministrativa di alcuni soggetti attuatori, la presenza di interventi rilevanti in corso di esecuzione, i nuovi eventi che hanno modificato i luoghi. Il governo è impegnato a semplificare questi processi per rafforzare la governance territoriale".