12 LUGLIO 2024

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12 LUGLIO 2024 - 16:37


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RAVENNA: Rigassificatore, Pichetto Fratin, “Una garanzia di 5 mld di metri cubi” | VIDEO

Proseguono come da cronoprogramma i lavori per il rigassificatore offshore di Ravenna, che approderà a 8,5 km da Punta Marina a fine anno per entrare in esercizio nel primo trimestre del 2025. Lo stato di avanzamento è pari a circa il 90% per le opere a terra (con 450 mila ore lavorate) e superiore al 50% per le opere a mare (800 mila ore lavorate). La nave rigassificatrice si trova attualmente in cantiere a Dubai per gli adeguamenti necessari alla sua collocazione nelle coste antistanti Marina di Ravenna.

Da febbraio 2024, inoltre, si sta lavorando allo smantellamento della piattaforma Petra, fase alla quale ha fatto seguito, da metà maggio, l’installazione delle strutture della nuova piattaforma di ormeggio (un’opera imponente lunga circa 440 metri e dal peso di oltre 14.000 tonnellate). I lavori per la diga foranea (circa 900 metri), attualmente in fase di gara, inizieranno ad agosto 2024 e termineranno a ottobre 2026, garantendo sicurezza e operatività in continuo dell’impianto anche in condizioni meteomarine particolarmente avverse.

Queste le informazioni al centro della conferenza stampa tenutasi oggi a Ravenna, durante la quale il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, il Sindaco di Ravenna Michele de Pascale e l’Amministratore Delegato di Snam Stefano Venier sono intervenuti insieme per fare il punto sulla roadmap per l’arrivo della BW Singapore, nave rigassificatrice acquistata da Snam nel luglio 2022 e dotata – come l’Italis Lng in esercizio a Piombino dal luglio 2023 - di una capacità di rigassificazione annua di 5 miliardi di metri cubi.

Con l’entrata in esercizio della BW Singapore, la capacità di rigassificazione complessiva del Paese salirà a 28 miliardi di metri cubi all’anno, un volume corrispondente a circa il 45% della domanda italiana di gas del 2023. Una cifra, i 28 miliardi metri cubi, uguale a quanto importato dalla Russia nel 2021 e, come tale, capace di consolidare la sicurezza degli approvvigionamenti cui l’Italia, anche attraverso l’ampio ventaglio di azioni e progetti in capo a Snam, sta continuando a lavorare.

Sono state confermate anche le ricadute positive per il territorio connesse alla realizzazione dell’impianto. Degli oltre 240 fornitori coinvolti, infatti, più di 80 vengono dalla Provincia di Ravenna o dall’ Emilia-Romagna. Sono stati assegnati contratti a imprese del territorio del Ravennate per oltre 300 milioni di euro (corrispondenti a circa il 30% dell’intero investimento). Ogni anno, poi, Snam sosterrà costi per 30 milioni di euro (servizi marittimi, attività O&M, servizi meteo e monitoraggi), che a loro volta alimenteranno l’economia del territorio. Dal punto di vista occupazionale, sono 800 le risorse impegnate nel progetto, ma in corrispondenza del picco di attività le persone al lavoro saranno più di 1.200.




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FORLI': Violente grandinate colpiscono la provincia, Coldiretti segnala gravi danni alle colture

Nella giornata di martedì un’ondata di maltempo ha investito la provincia di Forlì-Cesena, con temporali intensi e grandinate particolarmente violente. Le zone più colpite includono Forlì, Villanova, Castiglione, Petrignone, Villagrappa, Rovere e Castrocaro Terme – Terra del Sole. In queste aree, la grandine ha causato danni significativi alle colture frutticole e seminative, compromettendo gravemente la produzione agricola locale. Francesco Pini, segretario di Coldiretti per la zona di Forlì e Meldola, ha dichiarato: “Le nostre campagne sono state investite da un evento violento e improvviso. Le colture frutticole, come pesche, albicocche e ciliegie, erano in piena fioritura e sono state duramente colpite. Anche i seminativi, come grano e orzo, che stavano entrando in una fase critica di sviluppo, hanno subito danni significativi. In alcune aziende si stima una perdita che supera il 60% della produzione, un colpo durissimo per il settore agricolo locale.” Massimiliano Bernabini, presidente di Coldiretti Forlì-Cesena, ha sottolineato: “Questi eventi atmosferici estremi mettono a dura prova la resilienza dei nostri agricoltori. È fondamentale che le istituzioni comprendano la gravità della situazione e intervengano con misure concrete a sostegno del comparto agricolo, che rappresenta un pilastro fondamentale dell’economia locale.” Alessandro Corsini, direttore di Coldiretti Forlì-Cesena, ha aggiunto: “La frequenza e l’intensità di questi fenomeni atmosferici stanno aumentando, rendendo sempre più difficile per gli agricoltori proteggere le proprie colture. È necessario investire in strumenti di prevenzione e supporto per garantire la sostenibilità del settore agricolo nel nostro territorio.” Le grandinate di questo periodo sono il risultato di specifiche condizioni atmosferiche tipiche della primavera. In questa stagione, l’aria è generalmente più fresca rispetto alla tarda primavera o all’estate, il che porta a una formazione delle nubi temporalesche a quote più basse. Questo permette ai chicchi di grandine, anche se di dimensioni ridotte, di raggiungere il suolo senza sciogliersi completamente. Inoltre, la presenza di aria secca sotto la base delle nubi intensifica le correnti discendenti, accelerando la caduta della grandine e favorendo accumuli al suolo. Di fronte a questa emergenza, Coldiretti Forlì-Cesena chiede l’attivazione immediata delle procedure per il riconoscimento dello stato di calamità e l’adozione di misure straordinarie di sostegno economico per le aziende agricole colpite. È fondamentale che le istituzioni intervengano tempestivamente per supportare gli agricoltori in questa difficile situazione. Questi episodi di maltempo confermano la necessità di strategie di prevenzione e adattamento ai cambiamenti climatici per tutelare il comparto agricolo. L’aumento della frequenza di eventi estremi, come grandinate, nubifragi e gelate fuori stagione, rappresenta una minaccia concreta per gli agricoltori, che vedono compromessi i loro raccolti e il proprio lavoro. È indispensabile investire in sistemi di protezione attiva e fornire un maggiore supporto per l’adozione di pratiche agricole resilienti.