12 LUGLIO 2024

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12 LUGLIO 2024 - 10:18


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EMILIA-ROMAGNA: Corte Ue gela i balneari, espropri a fine concessione | VIDEO

La Corte di Giustizia dell'Unione Europea gela i balneari. Con una sentenza, consente di fatto allo Stato di entrare in possesso gratuitamente dei manufatti realizzati su demanio pubblico.

 

Una tegola in un periodo già complicato per i balneari che devono fare i conti con la scadenza delle concessioni a fine anno senza una legge sul dopo. Una norma italiana c’è, quella che prevede, alla scadenza delle concessioni, l’acquisizione da parte dello Stato a titolo gratuito delle opere non amovibili costruite sulle spiagge.

Su tale norma si è appena espressa la Corte di Giustizia dell'Unione Europea dopo il ricorso presentato dalla Società Italiana Imprese Balneari (Siib) contro il Comune di Rosignano Marittimo. Secondo i giudici di Lussemburgo, la norma non viola l’articolo dei trattati sulla libertà di stabilimento.

Tradotto: a fine concessioni, i manufatti non amovibili realizzati in spiaggia dagli imprenditori saranno di fatto espropriati. Entreranno cioè nelle disponibilità dello Stato senza che venga riconosciuto al balneare alcun indennizzo.

Le associazioni di categoria in Romagna aspettano a stracciarsi le vesti, ma in ogni caso non hanno accolto con giubilo la notizia. La vera partita che si stanno giocando è un’altra, quella sui bandi delle future concessioni, con il rischio però che si vada in ordine sparso da Comune a Comune dato che una legge nazionale che ordini la materia è ancora lontana.




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BOLOGNA: Sindacati, “rinnovo del contratto per i lavoratori della sanità privata” | VIDEO

In occasione dello sciopero nazionale, le categorie della sanità di Cgil, Cisl e Uil hanno manifestato davanti la regione Emilia Romagna a Bologna: al centro il rinnovo contrattuale per gli operatori del settore. Sindacati in protesta davanti la sede della regione Emilia Romagna in occasione della giornata di sciopero nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità privata e delle rsa. Dopo il fallimento del tentativo di conciliazione, le associazioni datoriali private AIOP e ARIS non hanno fatto alcun passo in avanti nelle trattative per il rinnovo contrattuale alla garanzia di una copertura integrale dei costi da parte di Ministero e Regioni. Un silenzio assordante e una posizione inaccettabile, secondo i sindacati, che auspicano un aiuto dalla regione, per quei 10 mila professionisti del settore senza contratto da 6 e 13 anni. I sindacati: "“Il lavoro svolto nelle strutture sanitarie private accreditate è a tutti gli effetti un serviziopubblico che integra il Servizio Sanitario Nazionale, come sancito dall’articolo 32 della Costituzione. Per questo chiediamo regole chiare e vincolanti per l’accreditamento: chi riceve fondi pubblici deve garantire salari dignitosi, il rispetto dei diritti e dotazioni organiche adeguate, esattamente come avviene nella sanità pubblica. Per questo chiederemo alla Regione Emilia Romagna di fare la sua parte per inserire il criterio dell' obbligo di rinnovo del contratto per mantenere gli accreditamenti , chiedendo il vincolo attraverso la Conferenza delle Regioni, congiuntamente al Ministero della Salute per fermare quella che è una corsa al ribasso dei costi che le aziende esercitano sulla pelle viva delle lavoratrici e deilavoratori. Non permetteremo che il diritto al contratto resti ostaggio di logiche economiche che scaricano il rischio d’impresa sui lavoratori e sulla collettività”, proseguono Bonaccini, Uccellatori, Palmarini.