7 MAGGIO 2024

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7 MAGGIO 2024 - 09:41


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BOLOGNA: Suviana, impianto allagato, slitta ancora lo svuotamento

Continuano i lavori di ripristino della centrale idroelettrica di Suviana, dopo la tragedia nella quale hanno perso la vita 7 persone. Le indagini sull’accaduto sono però ancora rallentate dalla presenza dell’acqua del lago che ha invaso la struttura

La chiusura della paratia presso la centrale idroelettrica di Bargi, sul lago di Suviana, dove sette tecnici persero la vita in un'esplosione, richiederà più tempo del previsto. E’ quanto emerge dal lavoro dei sommozzatori dei vigili del fuoco, che da settimane stanno tentando di liberare la struttura dall’acqua. Al momento però è impossibile operare. Si deve attendere che il livello dell'acqua interna scenda di almeno 80-100 centimetri rispetto a quello del lago per poter intervenire  in sicurezza e chiudere la paratia manualmente. Attualmente, il livello interno è ancora troppo alto, con un dislivello di tre metri, probabilmente a causa delle recenti piogge. Di conseguenza, il termine per l'intervento è stato posticipato, passando dal previsto 4-5 maggio al nuovo periodo compreso tra il 15 e il 20 maggio. Una volta chiusa la paratia, si potrà procedere rapidamente con le operazioni di svuotamento dei piani ancora allagati della centrale, che vanno dal meno 7 al meno 10. Enel ha optato per l'utilizzo del metodo del "treno" modulare per questo processo. Si tratta di un sistema composto da un macchinario a scomparti che aspirerà l'acqua, la filtrerà e la purificherà tramite una serie di "vagoni", per poi restituirla al lago già pulita e conforme ai requisiti di qualità. Anche se il contratto non è ancora stato formalizzato, Enel e Arpae stanno valutando i moduli più adatti da installare per garantire la massima qualità dell'acqua. Una volta che la centrale sarà completamente svuotata, inizieranno le indagini da parte degli inquirenti e dei periti della Procura. Attualmente, è in corso un'inchiesta contro ignoti per fare luce sul disastro avvenuto.

 




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BOLOGNA: Sindacati, “rinnovo del contratto per i lavoratori della sanità privata” | VIDEO

In occasione dello sciopero nazionale, le categorie della sanità di Cgil, Cisl e Uil hanno manifestato davanti la regione Emilia Romagna a Bologna: al centro il rinnovo contrattuale per gli operatori del settore. Sindacati in protesta davanti la sede della regione Emilia Romagna in occasione della giornata di sciopero nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità privata e delle rsa. Dopo il fallimento del tentativo di conciliazione, le associazioni datoriali private AIOP e ARIS non hanno fatto alcun passo in avanti nelle trattative per il rinnovo contrattuale alla garanzia di una copertura integrale dei costi da parte di Ministero e Regioni. Un silenzio assordante e una posizione inaccettabile, secondo i sindacati, che auspicano un aiuto dalla regione, per quei 10 mila professionisti del settore senza contratto da 6 e 13 anni. I sindacati: "“Il lavoro svolto nelle strutture sanitarie private accreditate è a tutti gli effetti un serviziopubblico che integra il Servizio Sanitario Nazionale, come sancito dall’articolo 32 della Costituzione. Per questo chiediamo regole chiare e vincolanti per l’accreditamento: chi riceve fondi pubblici deve garantire salari dignitosi, il rispetto dei diritti e dotazioni organiche adeguate, esattamente come avviene nella sanità pubblica. Per questo chiederemo alla Regione Emilia Romagna di fare la sua parte per inserire il criterio dell' obbligo di rinnovo del contratto per mantenere gli accreditamenti , chiedendo il vincolo attraverso la Conferenza delle Regioni, congiuntamente al Ministero della Salute per fermare quella che è una corsa al ribasso dei costi che le aziende esercitano sulla pelle viva delle lavoratrici e deilavoratori. Non permetteremo che il diritto al contratto resti ostaggio di logiche economiche che scaricano il rischio d’impresa sui lavoratori e sulla collettività”, proseguono Bonaccini, Uccellatori, Palmarini.