RIMINI: Manca il personale, Maggioli, “puntare su qualità del lavoro” | VIDEO
Puntare sulla qualità dell’ambiente lavorativo per fare fronte alla carenza di personale. È quanto si propone il gruppo Maggioli, una delle più grandi realtà imprenditoriali romagnole, che si occupa di editoria e sviluppo di software.
La carenza di personale è oramai un tema trasversale a tutti i settori, da quelli meno a quelli più specializzati. Investire sulla qualità del lavoro è la ricetta suggerita da una delle maggiori aziende romagnole, il gruppo Maggioli che, con i suoi 3.000 dipendenti sparsi in tutta Italia, ha mantenuto il quartier generale a Santarcangelo di Romagna.
“Abbiamo cominciato a farci conoscere dai più giovani andando nelle scuole – spiega Cristina Maggioli, responsabile risorse umane del gruppo -. Quello è stato il primo passo per avvicinarli a noi. Quindi apertura alle scuole, apertura ai docenti, presentarci e farci conoscere e portarli. E la soddisfazione è vedere che questi ragazzi tornano”.
Attività sportiva, supporto psicologico, escursioni aziendali, modalità di lavoro ibrido con smart-working e flessibilità negli orari di entrata e uscita sono solo alcune delle misure adottate dal gruppo romagnolo che intende investire nella qualità dell’ambiente di lavoro. “Se una persona sta bene in un'azienda, secondo me sente di dover dare all'azienda – sostiene Maggioli -. Ha un atteggiamento verso l'azienda che è un atteggiamento attivo, propositivo e noi abbiamo bisogno di persone attive, propositive”.
Un altro fronte su cui ha investito Maggioli, che si occupa dello sviluppo di software al servizio di enti pubblici e privati, oltre che di editoria, è quello di avvicinare le giovani donne alle materie scientifiche. “Sulla differenza del genere ho una bella sensibilità nel senso che capisco il tema molto bene, volevo un progetto al femminile e l'ho sposato – ha detto Maggioli -. Abbiamo già da un paio di anni aderito a questo progetto che si chiama ‘Girls code it better’ e l'abbiamo riproposto in Calabria, nella nostra altra realtà. È una doppia sfida. Un progetto al femminile e in territori che possono essere definiti più difficili”.
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