RIMINI: Ecco la prima comunità energetica rinnovabile
Un progetto innovativo che unisce benefici per l’ambiente, benefici sociali e che si presenta come un elemento in grado di creare comunità unendo ente pubblico, privato e famiglie intorno ad un obiettivo condiviso. Inizia il percorso verso la realizzazione della prima Comunità Energetica Rinnovabile del Comune di Rimini, attraverso un progetto di partenariato pubblico-privato che ha l’obiettivo di aumentare la produzione sul territorio comunale di energia elettrica da fonte rinnovabile e per far sì che diventi una risorsa per la collettività.
Con l’istituzione della CER si permette ai membri in condizioni di povertà energetica di far parte di una associazione fra produttori e consumatori di energia e di ottenere una riduzione nella bolletta dell’energia elettrica, attraverso una virtuosa collaborazione tra il pubblico – che mette a disposizione i tetti dei propri immobili comunali – e il privato che si assume i rischi di impresa.
Cosa è una CER
La ‘comunità energetica rinnovabile’ è un insieme di cittadini, piccole e medie imprese, enti territoriali che condividono l’energia elettrica rinnovabile prodotta da impianti nella disponibilità di uno o più soggetti associatisi alla comunità. In una CER l’energia elettrica rinnovabile può esser condivisa tra i diversi soggetti produttori e consumatori attraverso l’impiego della rete nazionale di distribuzione di energia elettrica, che rende possibile la condivisione virtuale dell’energia. L’obiettivo principale di una CER è quello di fornire benefici ambientali, economici e sociali ai propri membri o soci e alle aree locali in cui opera attraverso l’autoconsumo di energia prodotta da fonte rinnovabile. Secondo i dati di osservatori specializzati, circa il 9% delle famiglie italiane soffre per case inadeguatamente riscaldate o raffrescate e ha difficoltà a pagare le bollette.
Il progetto
La Giunta comunale di Rimini ha approvato nell’ultima seduta prima di Pasqua la dichiarazione di fattibilità e di pubblico interesse della proposta di partenariato pubblico privato che le Società Plangreen 2E Srl e Plangreen Srl hanno presentato al Comune nel settembre 2023 per la realizzazione di interventi di efficientamento energetico con l’obiettivo finale di realizzare la prima comunità energetica, rinnovabile e sociale del Comune di Rimini, che coinvolgerà oltre 2 mila famiglie.
La proposta prevede la progettazione, la realizzazione e la gestione per un periodo di tempo pari a 20 anni di 6 impianti fotovoltaici da collocare su edifici o su aree di proprietà comunale per la produzione di energia da fonte rinnovabile e la costituzione di una Comunità Energetica Rinnovabile (CER) a servizio dei cittadini di cui il Comune di Rimini sarà promotore.
Nello specifico si tratta di sei impianti fotovoltaici sul tetto dell’associazione Parco Marecchia in via de Warthema, sulla copertura della palestra “Casa del Volley” in Via Bidente, dello stabile della Polisportiva Celle in Viale Euterpe, del Centro Sportivo “Sara Brancia” in Via Aleardo Aleardi e sulla copertura della Scuola Primaria “Madre Teresa di Calcutta” in Via Sforza. Inoltre è prevista l’installazione di un impianto fotovoltaico, adeguando le pensiline esistenti, nella parte comunale del parcheggio del centro commerciale Le Befane.
Si parla di una potenza complessiva installata pari a 1,75 Megawatt e ottenuta senza alcun consumo di suolo, ma solo utilizzando i tetti e le coperture degli edifici comunali.
Il costo stimato per la realizzazione dell'opera è di circa 3,3 milioni di euro, a carico della Società proponente così come le spese di gestione degli impianti e della CER per tutta la durata della convenzione.
Come funziona
Il Comune mettendo a disposizione i tetti individuati come idonei, percepisce un primo risparmio derivante dall’autoconsumo dell’energia da fonte rinnovabile prodotta con un doppio beneficio: ambientale, perché si produce e consuma energia green ed economico, con un risparmio in bolletta per l’ente pubblico. Quando il fotovoltaico prodotto è eccedente al consumo del Comune, l’energia prodotta viene immessa nella rete e la sua vendita o il suo contestuale consumo genera due tipologie di incentivi che vanno a beneficio della comunità energetica rinnovabile. Infatti, nel momento in cui un membro della comunità energetica consuma un Kwh di questa energia eccedente immessa in rete, si genera l’incentivo; ma anche per ogni Kwh di energia eccedente i consumi della CER vi sarà un ricavo. I membri della CER avranno diritto a dividersi sulla base di specifici meccanismi l’ammontare totale degli incentivi emessi da GSE, Gestore dei Servizi Energetici, derivanti dai kwh di energia rinnovabile consumata e dai kwh immessi nella rete e venduti.
I vantaggi
Le famiglie aderenti alla CER potranno avere vantaggi derivanti dalla possibilità di consumare energia rinnovabile prodotta e immessa in rete contenendo la propria spesa in bolletta. Tradotto in risparmio economico si stimano incentivi pari a 331 mila euro all’anno da distribuire tra le famiglie aderenti alla CER, per un risparmio medio – che dipende dal prezzo dell’energia nazionale - di 143 euro a famiglia.
Sulla stima esatta del risparmio in bolletta influisce infatti l’andamento del prezzo dell’energia (PUN), che però non rappresenta un rischio per le famiglie: questo perché l’adesione alla CER è gratuita e non richiede alcun canone né quota di partecipazione, dunque senza alcun costo o aggravio. Inoltre le famiglie avranno la possibilità di uscire in ogni momento dalla CER, senza alcun vincolo.
Le famiglie aderenti alla comunità energetica saranno selezionate attraverso un bando pubblico istituito dal Comune, con regole e criteri che rispondano alle finalità sociali del progetto, pensato per venire incontro alle esigenze delle famiglie maggiormente esposte economicamente e in situazioni più fragili.
Anche per il Comune non ci saranno ‘rischi’ ma solo opportunità. In primo luogo è previsto un risparmio in bolletta derivato dall’autoconsumo dell’energia prodotta dagli impianti fotovoltaici installati sui tetti comunali (quantificato in 105.669 kWh) stimato in 40mila euro annui. Al termine dei 20 anni di concessione, inoltre, gli impianti entreranno in possesso dell’ente che potrà usufruire totalmente della produzione di energia per gli anni a venire: è infatti garantito che al 25esimo anno dall’installazione gli impianti saranno in grado di funzionare almeno all’85% della potenza iniziale.
I vantaggi principali però riguardano gli aspetti ambientali e sociali e cioè quello di poter produrre energia pulita da mettere a disposizione della comunità.
I prossimi passaggi
Dopo l’approvazione in Giunta, la dichiarazione di fattibilità e di pubblico interesse della proposta di partenariato pubblico privato passerà all’esame del Consiglio Comunale. A seguito sarà indetta la gara per l’affidamento per la progettazione, la realizzazione e la gestione dell’intervento.
“Questo progetto - ha spiegato il Sindaco Jamil Sadegholvaad – rappresenta un asset strategico di quel processo verso la sostenibilità ambientale che indirizza il nostro mandato e, allo stesso tempo, la dimostrazione del valore delle partnership pubblico-privato come motore di innovazione e progresso, con benefici per le famiglie. Le comunità energetiche rinnovabili sono al centro di questa vision, fungendo da catalizzatori per un cambio di paradigma nella produzione e nel consumo energetico. Attraverso queste comunità miriamo a democratizzare l'accesso all'energia, permettendo a tutti, senza discriminazioni di carattere ‘materiale’, di partecipare attivamente alla transizione energetica. Esse sono alla base di un modello di coesione sociale e di responsabilità collettiva verso il nostro pianeta, evidenziando come l'azione congiunta di pubblico, privato e cittadini possa generare impatti positivi sul piano locale e globale. È una prospettiva che pone le fondamenta per un futuro in cui energia pulita, innovazione e inclusione vanno di pari passo, traghettando la nostra città verso un orizzonte di crescita sostenibile e benessere collettivo".
“Un modello virtuoso e di eccellenza - è il commento dell’Assessora alla Transizione ecologica, Anna Montini – per un futuro in cui le iniziative green sono alla portata di tutti, indipendentemente dalle limitazioni economiche o di tetto. Questa iniziativa si inserisce in un ampio disegno di trasformazione volto a forgiare un domani in cui la tutela dell'ambiente si fonde con il progresso tecnologico e l'equità sociale grazie all’armonia delle soluzioni adottate. Il tutto, nel solco di una progressiva riduzione delle emissioni di CO2 capace di valorizzare e tutelare il nostro ambiente sulla linea di quel percorso di transizione energetica ed ecologica che abbiamo intrapreso da tempo, facendone la bussola di ogni nostra scelta amministrativa”.
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