BOLOGNA: Aeroporto, i sindacati chiedono premi di produzione | VIDEO
I sindacati chiedono un riconoscimento salariale per le lavoratrici e i lavoratori dell’Aeroporto Marconi di Bologna dopo gli ottimi risultati, tra ricavi e utili, raggiunti dal sito bolognese.
Un sit-in di protesta per chiedere un premio ai lavoratori dell’Aeroporto. E’ la richiesta dei sindacati di categoria legati a Cgil, Cisl, Uil e Ugl, nei confronti degli azionisti pubblici e privati, visti i numeri alti raggiunti dal sito di Bologna, che ritornano ai tempi del pre-covid, sia in termini di passeggeri (circa 10 milioni), di ricavi (oltre 145 milioni di euro) e di utile (oltre 6 milioni di euro). Un riconoscimento per quelle 1400/1500 persone tra lavoratrici e lavoratori che agiscono nell’ombra e allo stesso tempo permettono che tutto funzioni perfettamente all’interno del sito aeroportuale.
"Siamo arrivati a un numero di passeggeri in linea con il periodo pre-Covid, siamo vicini ai 10 milioni. Questo ha determinato numeri importanti per lo scalo: 145 milioni di ricavi, un utile di quasi 17 milioni e investimenti per 33 milioni. Manca, però, la voce degli investimenti sul fattore lavoro: è arrivato il momento di redistribuire il valore prodotto dall'Aeroporto verso il basso", spiega il segretario della Filt, Andrea Matteuzzi. "Oggi molti lavoratori, anche dopo molti anni, stanno decidendo di abbandonare questo mestiere, perché le condizioni retributive sono tali che le persone non sono più motivate a restare. Di qui la richiesta di un premio. Ci rivolgiamo a tutti gli azionisti pubblici e privati, che incasseranno il dividendo: bisogna dare una risposta concreta ai lavoratori.
E' necessario cambiare il paradigma, i lavoratori devono essere protagonisti. Oggi, in questo Aeroporto, sono fantasmi. Tutti ottengono successi, l'Aeroporto, le compagnie aeree, la città, ma dall'altra parte nessuno pensa ai lavoratori, che subiscono un grande stress per la quantità di lavoro che subiscono in queste fasi", ammonisce Max Colonna della Uil. "Nessuno credeva che dopo il Covid il traffico sarebbe già tornato a livelli normali già quest'anno. Nessuno, però, vede chi lavora per questo, chi scarica gli aerei, li pulisce, fa rifornimento, accompagna i passeggeri. Abbiamo tanti strumenti nei contratti per dare un premio a questi lavoratori. Il contratto nazionale è stato rinnovato a settembre scorso, ma l'integrativo è fermo a Bologna dal 2008. Rinnovare questi contratti è doveroso, qui ci sono gli strumenti per dare premi di produzione. Siccome società guadagnano, guadagnano, guadagnano, diamo qualcosa anche ai lavoratori", conclude Aldo Cosenza della Fit-Cisl dell'Emilia-Romagna.
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