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15 APRILE 2024 - 13:39


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EMILIA-ROMAGNA: Alluvione, Figliuolo, “Primi rimborsi entro aprile” | VIDEO

Il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario per la ricostruzione post alluvione in Emilia-Romagna, ha sottoscritto a Bologna con l'Accademia Nazionale dell'Agricoltura - che lo ha insignito del titolo di Accademico onorario - un protocollo d'intesa per un piano speciale che vedrà la stesura definitiva a fine giugno e ha l'obiettivo di mitigare al massimo i fenomeni legati al dissesto idrogeologico in relazione soprattutto ai cambiamenti climatici. Figliuolo ha anche fatto il punto sui ristori per i territori alluvionati.

"Confermo che i primi ristori arriveranno entro aprile. La prossima settimana sarò più preciso, ma ve lo posso confermare" ha assicurato a margine della cerimonia organizzata dall'Accademia Nazionale dell'Agricoltura all'Archiginnasio. "Abbiamo circa 1.900 accessi di persone che sono entrate e hanno caricato documenti sulla piattaforma Sfinge - ha dettagliato Figliuolo - di queste, 550 sono state assunte a protocollo dai Comuni e sono in valutazione e di queste circa la metà sono arrivate sulla mia scrivania". "Le risorse sono confermate - ha aggiunto - : 630 milioni più 700 milioni legati al credito di imposta e il decreto relativo vedrà la luce nei prossimi giorni. A queste di aggiungono ulteriori risorse in afflusso derivanti dai risparmi legati ai crediti di imposta agevolati che sono stati dati alle industrie energivore l'anno scorso. Ci sono dei risparmi abbastanza coesistenti che affluiranno sul conto corrente di contabilità speciale del commissario. Di questi purtroppo 66 milioni andranno alla Toscana per la recente alluvione del novembre scorso". "È anche in arrivo una nuova ordinanza che è una integrazione delle ordinanze già fatte - ha chiarito il commissario straordinario - . L'abbiamo fatta insieme al territorio, sentendo anche le indicazioni che vengono dai comitati e lavorando insieme, con grande sinergia istituzionale, con la Regione, le province e i Comuni. L'ordinanza è stata già da me firmata e inviata alla Corte dei Conti. Tra 7- 10 giorni massimo sarà operativa e darà un incremento alle possibilità di fare domande".

Riguardo il protocollo d'intesa, Figliuolo ha spiegato che riguarda la stesura dei piani formali e soprattutto "il piano speciale per il dissesto idrogeologico, che è un po' la madre di tutti gli altri quattro piani speciali". «La prima definizione - ha detto - è stata completata il 27 di marzo, come da cronoprogramma e ora ci avviamo ad andare a dettagliare questo piano, che è stato fatto con una attività sinergica in gruppo di lavoro interministeriale e interistituzionale". "A fine giugno faremo la stesura definitiva di questo piano. I documenti poi potranno essere integrati" ha precisato Figliuolo. A stilare il nuovo piano sono stati "i rappresentanti dei ministeri interessati, del territorio, dell'Anci, dell'Upi, delle Università e dell'accademia Nazionale dell'Agricoltura" e l'obiettivo è "avere un focus su quelli che sono i lavori di medio e lungo periodo e le progettualità che dovranno essere messe in opera sul territorio, per prevenire e mitigare al massimo i fenomeni legati al dissesto idrogeologico e in relazione anche e soprattutto ai cambiamenti climatici". "Gli eventi che hanno colpito l'Italia e hanno devastato l'Emilia-Romagna nel maggio scorso purtroppo non sono più così eccezionali come si può pensare - ha chiarito il generale Figliuolo - . Bisogna quindi pensare a infrastrutture, manutenzioni e utilizzo del territorio che tenga conto di questi fenomeni".  "Servono quindi - ha concluso - da una parte progetti di lungo periodo ma anche che guardino alla gestione e alla manutenzione del territorio stesso ed è per questo che questa attività con le Università e con l'Accademia Nazionale dell'agricoltura ci potrà essere utile per andare ad individuare percorsi e paradigmi da individuare per gestire bene il territorio e per ricostruirlo".

Si tratta di cambiamenti climatici - ha sottolineato il presidente dell’Accademia Nazionale di Agricoltura, Giorgio Cantelli Forti – che l'uomo ha già conosciuto nella storia. "La vita dell'uomo è breve - ha spiegato - e abbiamo sempre una visione limitata delle cose. Non parlerei di 'cambiamento' climatico e non drammatizzerei su questo tema. Anche perché, fra l'altro, di solito associamo il cambiare a un qualcosa di positivo e migliore. Certo, la questione dev'essere da stimolo per migliorare e conservare l'ambiente, rilanciando l'educazione specifica. Ma usare il cambiamento, così come lo si usa oggi, sa tanto di speculazione. È meglio adottare comportamenti virtuosi senza cadere nelle trappole".




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