2 FEBBRAIO 2024

15:07

NOTIZIA DI ATTUALITÀ

DI

994 visualizzazioni


2 FEBBRAIO 2024 - 15:07


NOTIZIA DI ATTUALITÀ

DI

994 visualizzazioni



EMILIA-ROMAGNA: In tre mesi oltre 50.000 accessi nei Cau | VIDEO

La Regione Emilia-Romagna fa un bilancio sui primi tre mesi di attività dei Cau, Centri di assistenza-urgenza. A presentare i dati l'assessore Raffaele Donini e il presidente Stefano Bonaccini. Sono 30 i Cau già realizzati, a partire dall’inaugurazione di quello di Budrio, nel bolognese, lo scorso 1 novembre. Sono stati oltre 50mila gli accessi, con una previsione di 500mila nel 2024, grazie alla ventina di nuove strutture che saranno realizzate quest’anno. I tempi medi d’attesa sono inferiori ai 90 minuti e le cure sono state prestate in loco nell'83% dei casi. I problemi ortopedici e gastrointestinali, insieme ai disturbi minori, rappresentano i motivi d’accesso più frequenti, circa il 52%. E gli effetti dell'alleggerimento del carico dei Pronto Soccorso si farebbero già sentire. Rispetto al gennaio del 2023, c'è stato un calo di accessi nei di circa il 6%. Il presidente Bonaccini ha evidenziato, ancora una volta, i problemi della sanità dovuti alla mancanza di finanziamenti dal Governo. “Ogni volta che la presidente Giorgia Meloni dice che, quando se ne andranno, lasceranno il più alto Fondo sanitario” mai avuto - attacca - “lo avrebbero potuto dire tutti i presidenti del Consiglio con i quali ho lavorato in questi dieci anni”. Così, il presidente dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. “Il problema - spiega Bonaccini - è il rapporto con il Pil del Paese e noi scendiamo agli ultimi posti tra i peggiori in Europa: mancano risorse e pagano di più le Regioni che hanno più sanità pubblica come noi e la Toscana e manca anche il personale”




ALTRE NOTIZIE DI ATTUALITÀ

EMILIA-ROMAGNA: Sanità, i sindacati, "sorpresi dal mancato confronto"

"Siamo sorpresi dalla conferenza stampa della Regione sulla manovra 2025, una uscita che giudichiamo sbagliata e irrispettosa di un confronto con le parti sociali, mai iniziato, che si profilava molto delicato, soprattutto nel momento in cui per finalità anche condivisibili si finisce per mettere le mani nelle tasche dei cittadini". Lo scrivono Cgil, Cisl e Uil dell'Emilia-Romagna in una nota unitaria, all'indomani della conferenza stampa in cui il governatore Michele de Pascale ha annunciato l'aumento di Irpef, ticket, Irap e bolo auto. Pur considerando "condivisibili nei titoli e conformi a nostre rivendicazioni di lunga data" le priorità individuate dalla Regione, i sindacati affermano che sul piano delle entrate e della leva fiscale sarebbero serviti "approfondimenti tecnici e politici" e avvertono: "Per noi è fondamentale preservare i principi di equità e progressività del sistema, avendo cura che i costi e gli investimenti non gravino sulle tasche di lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati che già sostengono oltre l'80% della fiscalità generale e faticano ad arrivare a fine mese. I soldi vanno presi prima di tutto dalle tasche di chi ne ha di più. Dobbiamo manifestare rammarico e delusione per una falsa partenza del confronto, sbagliata nel metodo e, nel merito, incompleta nei contenuti della proposta".