EMILIA-ROMAGNA: Fine vita, Bonaccini, "scelta di dignità ma serve la legge"
"Noi ci auguriamo che ci sia una legge nazionale, altrimenti saremo di fronte a qualcosa di clamoroso se ogni regione dovesse muoversi a seconda della propria volontà o non volontà. Io credo che l'appello più grande vada fatto al Parlamento". Lo ha detto il presidente dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini commentando la recente delibera regionale che regolamenta l'accesso al suicidio assistito. "Abbiamo fatto questa scelta - ha aggiunto - per provare a mettere la volontà e la dignità delle persone al primo posto, lasciando mi auguro in fretta al Parlamento il dovere di legiferare". "Il nostro obiettivo è quello di applicare la sentenza della Corte Costituzionale - spiega Bonaccini - Ci è stato indicato in ciò che abbiamo approvato lo strumento più solido e più concreto. Non vogliamo vedere ciò che si è visto in altre Regioni, dove cittadini in condizione di grande sofferenza inseguono le istituzioni o si rivolgono a un tribunale per avere una risposta. Poi è evidente che io mi aspetterei che venisse approvata una legge nazionale - insiste il presidente - la legge la dovrebbe fare il Parlamento, peraltro è l'invito che la Corte Costituzionale ha fatto e noi siamo di fronte alla mancanza della politica del Parlamento in questo momento, non di altri. Stiamo aspettando da anni, e ancora una volta il Parlamento si è fatto scavalcare dalla Corte stessa. Noi vorremmo che venisse approvata una legge dal Parlamento italiano, anche perché sarebbe surreale che in un Paese ci fossero eventualmente 20 leggi regionali diverse". "Le sentenze si applicano. C'è stata una sentenza della Corte Costituzionale, vorrei non lo dimesticasse nessuno. Questa va applicata e su questo principio non vedo chi possa eccepire visto che siamo tutti per il principio di legalità e rispetto delle sentenze". Lo ha ribadito il presidente dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, a margine di una conferenza stampa, commentando la delibera regionale che consente il suicidio assistito. Incalzato dai cronisti sulle parole del Cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei e arcivescovo di Bologna, Bonaccini sottolinea: "Il Cardinale Zuppi è una delle persone che stimo e apprezzo di più e ogni sua parola va sempre ascoltata con grande interesse. Siamo di fronte a questioni che vengono definite temi etici, sui quali persino negli stessi schieramenti bisogna avere rispetto e garantire il diritto a chiunque di avere un'opinione diversa dall'altro - prosegue il presidente - Mi sono espresso in questo modo quando c'è stato il dibattito veneto, con il rischio di sanzioni alla consigliera del Pd che aveva espresso un'opinione differente. Guai pretendere disciplina di qualsiasi tipo di fronte a questioni come questa, che attengono alla sfera etica e personale".
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