30 DICEMBRE 2024

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30 DICEMBRE 2024 - 11:40


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ROMAGNA: Alluvione, sindaco Cesena, "apprensione per ritardo nuovo commissario"

L’incertezza attuale su chi sostituirà il generale Figliuolo alla guida della struttura commissariale per la ricostruzione post alluvione “viene vissuta con particolare apprensione”. Così il sindaco di Cesena, Enzo Lattuca. “Il 31 dicembre termina il lavoro del commissario Figliuolo, lo ringrazio sinceramente, non credo sia un buon segnale che si concluda senza che ci sia consapevolezza su come proseguirà. Il commissario – spiega il primo cittadino - si è cimentato in questo territorio, in un anno e mezzo è stato impostato il lavoro” ma, osserva Lattuca, “questa è la fase in cui bisogna pianificare, progettare e realizzare quelle opere che guardano alla messa in sicurezza del territorio allo scopo di elevarla. Su questo c’è molta preoccupazione: spero ci sia un cambio di rotta da parte del Governo”, sottolinea il primo cittadino romagnolo. Dopo che in Emilia-Romagna è stato eletto Michele de Pascale alla presidenza e dopo che lui stesso ha auspicato che il ruolo di commissario venga affidato a chi guida l’ente, Lattuca giudica l’indisponibilità del Governo “un'anomalia. Spero – dice - ci possa essere un ripensamento: lo abbiamo chiesto per Bonaccini, prima delle elezioni regionali. Sarebbe importante perché dimostrerebbe che c’è fiducia reciproca tra il Governo e gli enti locali. Sarebbe una bella sfida di condivisione e fiducia reciproca. Ancora c’è qualche flebile speranza che ciò possa avvenire. Non si può tardare molto perché dal 2 gennaio qualcuno ci deve essere e deve occuparsi prevalentemente o esclusivamente di questo. Noi chiediamo che venga incaricato il presidente de Pascale o un esperto in questi aspetti, non certo un militare. Ringraziamo il commissario Figliuolo per il lavoro svolto ma qui non parliamo di logistica militare ma di sicurezza idrogeologica”, conclude. 




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BOLOGNA: Nord Stream, Kuznietsov interrompe lo sciopero della fame

Serhii Kuznetsov, l'ex militare ucraino di 49 anni accusato del sabotaggio ai gasdotti Nord Stream nel 2022, arrestato su mandato europeo emesso dalla Germania lo scorso agosto in provincia di Rimini, ha interrotto lo sciopero della fame iniziato il 31 ottobre per denunciare le condizioni di detenzione e la violazione dei suoi diritti fondamentali. Lo fa sapere il suo legale, avvocato Nicola Canestrini. Kuznetsov è in custodia cautelare in attesa che la Cassazione, dietro ricorso della difesa, si pronunci sulla decisione della Corte d'Appello di Bologna di consegnarlo alla Germania. Nei giorni scorsi il Commissario per i Diritti umani del Parlamento ucraino, Dmytro Lubinets, ha inviato una lettera al ministero della Giustizia italiano Carlo Nordio per chiedere garanzie adeguate per Kuznetsov. Nel corso della protesta ha perso circa 9 chili. La decisione di sospendere il digiuno è stata presa dopo che le autorità italiane hanno fornito assicurazioni circa il pieno rispetto dei suoi diritti, in particolare per quanto riguarda un'alimentazione adeguata alle sue necessità. "Diamo atto all'amministrazione penitenziaria di aver cercato di affrontare in modo costruttivo le criticità rappresentate. Ma l'attenzione deve rimanere alta: il rispetto dei diritti di tutti i detenuti è un dovere permanente dello Stato di diritto", ha detto Canestrini. In un messaggio scritto dal carcere, Kuznetsov ha ringraziato tutti coloro che lo hanno sostenuto e gli hanno dimostrato solidarietà e affetto in questi giorni difficili.