EMILIA-ROMAGNA: Stretta sugli affitti brevi, addio alle keybox | VIDEO
Stretta sugli affitti brevi. Arriva l’obbligo del codice identificativo Cin per gli alloggi destinati ai turisti e il divieto del self check-in per motivi di sicurezza imposto dal ministero dell’Interno.
Addio alle keybox, le scatolette che contengono le chiavi dell’appartamento per eseguire il self check-in durante i soggiorni turistici. Sono in arrivo nuove restrizioni per il mercato degli affitti brevi e la prima di queste riguarda l’obbligo per i gestori di verificare l’identità degli ospiti di persona imposto dal ministero dell’Interno. I dati dovranno poi essere comunicati alle questure come avviene per gli hotel. Una misura giustificata per prevenire rischi per la sicurezza in un Paese dal grande afflusso turistico, soprattutto in vista dei milioni di turisti attesi in tutta Italia per il Giubileo.
Ma il 2025 sarà anche l’anno dell’obbligo del Cin. Dal primo gennaio entra infatti in vigore il Codice identificativo nazionale per gli immobili destinati agli affitti brevi, una misura volta a contrastare il sommerso nel settore delle locazioni turistiche esploso negli ultimi anni.
Così è accaduto a Bologna, ma il caso eclatante è Rimini che conta oltre 1.200 appartamenti registrati sulla piattaforma Airbnb, più del doppio rispetto al 2019, prima della pandemia. Un mercato destinato ad espandersi dato che in tutta la provincia sono 13 mila gli appartamenti sfitti, con sempre più proprietari che preferiscono destinarli ai turisti rispetto alle famiglie stanziali provocando la ormai nota emergenza abitativa.
Il Cin prevede sanzioni fino a 8 mila euro per i proprietari che non si registreranno, ma la difficoltà per i Comuni sarà quella di effettuare le opportune verifiche. Gli Enti locali lamentano, infatti, la mancanza di strumenti normativi che permettano loro di eseguire controlli.
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