27 DICEMBRE 2024

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27 DICEMBRE 2024 - 09:49


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FAENZA: Addio a Claudia Baccarini, morta a 114 anni, "la più anziana d'Italia"

Si è spenta a 114 anni, la notte della vigilia di Natale nella sua casa di Faenza, nel Ravennate, Claudia Baccarini Baldi. Era la donna più anziana d'Italia: nata il 13 ottobre 1910 e, per longevità era la terza in Europa e tra le prime dieci al mondo.

Sposata con Pietro Baldi, sindaco di Faenza dal 1951 al 1956, vedova dal 1998, ha cresciuto dieci figli e aveva una cinquantina tra nipoti e pronipoti, sparsi anche in giro per il mondo. Si ritroveranno uniti per l'ultimo saluto domani, sabato 28 dicembre, alle 10 nella chiesa parrocchiale di San Francesco.

"La sua longevità l'ha resa un simbolo di resilienza e memoria storica per Faenza. Fino a pochi anni fa, infatti, partecipava attivamente alla vita sociale e religiosa con uno stile sobrio ed equilibrato. Nonostante qualche piccolo acciacco tipico dell'età, ha mantenuto sempre una mente lucida e attenta. A nome della città, dell'amministrazione comunale e a titolo personale, esprimo le mie più sentite condoglianze a quanti le volevano bene e alla famiglia, con cui ero costantemente in contatto", l'ha ricordata il sindaco Massimo Isola. Ha attraversato due guerre mondiali, l'arrivo del nuovo millennio, ha superato il Covid e di recente due alluvioni che hanno colpito pesantemente la sua città. "E' stata bene fino all'ultimo - hanno raccontato al Resto del Carlino i nipoti - è morta serenamente nella sua casa la sera del 24, la sera dell'apertura della porta santa. E ci piace pensare che, vista la sua grande devozione, sia stata tra le prime a varcare proprio quella porta". Lavoro a maglia, a cui si dedicava anche di recente, pianoforte (ricordava alcuni brani di Mozart e Beethoven) e cucina romagnola, le sue passioni, unite ad una fede molto solida. Per il suo 114esimo compleanno le era stata preparata una torta al cioccolato, molto amata, così come anche i cappelletti. Per sentire vicini i parenti più lontani parlava loro con videochiamate: "Sembra passato molto più di un secolo - continuano i nipoti - per come è cambiato in fretta il mondo sotto i suoi occhi".

"Era un po' uno dei nostri simboli e una testimone preziosa della nostra storia collettiva. E' stata una figura di rilievo nella nostra comunità e testimone di oltre un secolo di trasformazioni storiche e sociali", ha aggiunto il sindaco Isola.




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FORLÌ: Ai Musei San Domenico inaugura la sala dei “Grandi Donatori” e riapre la Collezione Verzocchi | VIDEO

Oltre 140 fra sculture e dipinti realizzati da prestigiosi artisti italiani e una nuova ala dedicata ai “Grandi Donatori”. Per l’assegnazione del titolo di Capitale della Cultura 2028 Forlì punta sempre di più sui Musei San Domenico. Alla presenza della giunta comunale, degli allestitori e di tanti appassionati di arte e cultura forlivesi sono stati inaugurati una nuova sala che conterrà 48 opere appartenute a divesi donatori ed è stara riaperta al pubblico la Collezione Verzocchi.  L’ennesima dimostrazione della forte vocazione artistica della città e un ulteriore passo verso la consolidazione della candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2028. Sono questi i segnali lanciati dal Comune di Forlì attraverso l’inaugurazione di una nuova sezione dei Musei di San Domenico dedicata ai “Grandi Donatori” e alla temporanea riapertura al pubblico della Collezione Verzocchi. Per un totale di oltre 190 opere fra dipinti, ritratti e sculture di straordinaria fattezza. 48 quelle che adornano la sala dei “Grandi Donatori”; 146 quelle appartenute e commissionate a 70 artisti italiani da Giuseppe Verzocchi, mecenate nato a fine Ottocento in una famiglia di origine forlivese. Preceduto da un nuova conferenza della rassegna “Un dipinto al mese” centrata sullo scultore italiano di inizio Novecento Adolfo Wildt nella ex Chiesa di San Giacomo, il taglio del nastro da parte del sindaco Gian Luca Zattini si è tenuto davanti una nutrita cornice di appassionati avvolti da un’esplosione di luci e colori. “Un atto di profondo senso civico” è ciò che rappresenta – a detta del primo cittadino di Forlì - la sezione “Grandi Donatori”. Un’area dei Musei cittadini fino ad oggi inutilizzata che – soprattutto per l’elevato tenore estetico dei capolavori che ospiterà – vuole celebrare la generosità di cittadini, famiglie e collezionisti che hanno donato opere di prestigio di loro proprietà al patrimonio pubblico “abdicando al valore economico, ma soprattutto affettivo” – ha sottolineato Zattini. Due novità che rinnovano e arricchiscono il patrimonio storico-artistico della città e che, nei piani dell’amministrazione, si innestano nel già avviato programma che porterà Forlì e Cesena a competere per l’assegnazione del titolo di Capitale della Cultura italiana 2028.