7 NOVEMBRE 2024

09:20

NOTIZIA DI ATTUALITÀ

DI

712 visualizzazioni


7 NOVEMBRE 2024 - 09:20


NOTIZIA DI ATTUALITÀ

DI

712 visualizzazioni



EMILIA-ROMAGNA: Età media auto, le più “vecchie” a Rimini | VIDEO

Si invecchiano sempre più le auto auto che viaggiano in Regione , età media che è arrivata a settembre 2024 a 11 anni e 5 mesi, addirittura il 3,2% in più rispetto ad un anno prima.

 

I dati provinciali

Analizzando i dati a livello provinciale emerge che, in Emilia-Romagna le auto più “vecchie” circolano a Rimini, dove a settembre 2024 l’età media era pari a 12 anni. Al secondo posto si trova Forlì-Cesena, 11 anni e 11 mesi, e al terzo posto Ferrara e Reggio Emilia.

Continuando nella graduatoria si posizionano, pari merito, le province di Ravenna e Piacenza seguite da Modena e Parma.

In fondo alla classifica si trova Bologna, risultata essere la provincia emiliano-romagnola dove circolano le auto invece più “giovani”.

Rc auto

L’anzianità di una vettura, oltre ad essere probabile causa di minore sicurezza per i passeggeri e peggiore sostenibilità ambientale, incide sul premio pagato per l’assicurazione Rc auto? La risposta è si.

Con un’età media di 10 anni la tariffa da sostenere per l’Rc auto è di circa 206 euro, dato che sale a 228 euro se il veicolo ha 12 anni e raggiunge addirittura i 284 euro in corrispondenza di un’anzianità di 14 anni.

Una differenza del 38% in quattro anni.

Concludenso si scopre che, vista l’età media dei veicoli, sono tanti coloro che scelgono di aggiungere all’Rc auto anche la copertura assistenza stradale; in Emilia-Romagna la percentuale di automobilisti che ha fatto questa scelta è pari al 40,4%.

 




ALTRE NOTIZIE DI ATTUALITÀ

FORLÌ: Uova, dal 2027 obbligatoria la selezione del sesso del pulcino prima della schiusa | VIDEO

Determinare il sesso del pulcino mentre si trova ancora dentro l’uovo, così da evitare il cosiddetto abbattimento selettivo dei pulcini maschi. È quanto stabilito da una nuova normativa del governo, alla quale gli avicoltori dovranno attenersi a partire dal 1° gennaio 2027. Se ne è parlato durante un incontro organizzato a Forlì dalle associazioni di categoria insieme al sottosegretario del governo Patrizio La Pietra. Sono già stati definiti tempi e modalità del nuovo controllo: “Prima che l'embrione diventi pulcino, entro il tredicesimo giorno massimo viene individuato – spiega il direttore di Assoavi, Stefano Gagliardi – per cui viene soppresso un uovo e non un embrione maturo.” Per farlo, però, sarà necessario dotarsi delle tecnologie adeguate, con un conseguente aumento dei costi. Aumenti che, tuttavia, non dovrebbero ricadere sul consumatore finale: “L'impatto è molto importante sulla filiera – aggiunge Gagliardi – perché questi costi poi si scaricheranno su chi deve acquistare i pulcini italiani, che rispetto a quelli dei Paesi concorrenti, come Spagna e Polonia, costeranno anche il 40-50% in più.” Il settore avicolo in Italia gode comunque di ottima salute, con un fatturato in crescita che supera i 7,5 miliardi di euro l’anno. È però fondamentale mantenere vivo il confronto per anticipare e affrontare tempestivamente eventuali criticità: “Credo che il fatto che il Masaf abbia istituito il tavolo di filiera per il settore sia già un passo importante – conclude il sottosegretario all’Agricoltura, Patrizio La Pietra –. A breve avvieremo anche i tavoli di lavoro per costruire insieme a tutta la filiera un piano strategico nazionale.”