27 NOVEMBRE 2024

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27 NOVEMBRE 2024 - 14:52


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EMILIA-ROMAGNA: Biblioteche digitali, +88% nell'utilizzo del servizio

L'utilizzo del servizio di biblioteche digitali in Emilia-Romagna nel periodo 2019-2024 è cresciuto dell'88% e sono raddoppiati i prestiti di e-book e consultazione dell'edicola, con circa 370mila utenti registrati. La regione è tra le prime in Italia per i prestiti online, con un boom delle transazioni digitali nelle biblioteche scolastiche con il progetto "readER": oltre 500 gli istituti collegati e più di 50mila gli studenti che ne usufruiscono, e presto sarà esteso agli Its e ai corsi di formazione professionale. "Nelle civiche e scolastiche della regione - sottolinea l'assessore regionale alla cultura, Mauro Felicori - uno scenario di eccellenza nel panorama nazionale. Le biblioteche non devono sentire l'offerta digitale come concorrente, ma come aggiuntiva e integrativa rispetto al sistema della pubblica lettura". Sono oltre 3,2 milioni le transazioni digitali registrate quest'anno (ottobre 2024), che sommate ai circa 5,16 milioni del 2023 porterà a un totale di oltre 8,4 milioni i prestiti a fine 2024. In precedenza, la pandemia aveva ampliato - quasi ovunque in Italia - la platea degli utilizzatori di servizi bibliotecari digitali con crescite percentuali molto significative. In Emilia-Romagna, dove già prima del 2020 esistevano tassi di diffusione e uso piuttosto alti in rapporto ad altre regioni italiane, nel 2021 e 2022 si sono consolidati i traguardi raggiunti nel 2020, rafforzando l'offerta, specie nel settore scolastico. Con questa evoluzione, l'aumento complessivo delle transazioni digitali rispetto al 2019 registra un +88,49%. In altre parole, il consumo delle biblioteche digitali è raddoppiato, grazie al sostegno della Regione Emilia-Romagna alle biblioteche civiche e alle biblioteche scolastiche. L'alto tasso di uso del digitale in biblioteca porta l'Emilia-Romagna al primo posto nella classifica nazionale, assieme ad aree territoriali tradizionalmente "forti" come il Trentino-Alto Adige e la Valle d'Aosta.




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FORLÌ: Uova, dal 2027 obbligatoria la selezione del sesso del pulcino prima della schiusa | VIDEO

Determinare il sesso del pulcino mentre si trova ancora dentro l’uovo, così da evitare il cosiddetto abbattimento selettivo dei pulcini maschi. È quanto stabilito da una nuova normativa del governo, alla quale gli avicoltori dovranno attenersi a partire dal 1° gennaio 2027. Se ne è parlato durante un incontro organizzato a Forlì dalle associazioni di categoria insieme al sottosegretario del governo Patrizio La Pietra. Sono già stati definiti tempi e modalità del nuovo controllo: “Prima che l'embrione diventi pulcino, entro il tredicesimo giorno massimo viene individuato – spiega il direttore di Assoavi, Stefano Gagliardi – per cui viene soppresso un uovo e non un embrione maturo.” Per farlo, però, sarà necessario dotarsi delle tecnologie adeguate, con un conseguente aumento dei costi. Aumenti che, tuttavia, non dovrebbero ricadere sul consumatore finale: “L'impatto è molto importante sulla filiera – aggiunge Gagliardi – perché questi costi poi si scaricheranno su chi deve acquistare i pulcini italiani, che rispetto a quelli dei Paesi concorrenti, come Spagna e Polonia, costeranno anche il 40-50% in più.” Il settore avicolo in Italia gode comunque di ottima salute, con un fatturato in crescita che supera i 7,5 miliardi di euro l’anno. È però fondamentale mantenere vivo il confronto per anticipare e affrontare tempestivamente eventuali criticità: “Credo che il fatto che il Masaf abbia istituito il tavolo di filiera per il settore sia già un passo importante – conclude il sottosegretario all’Agricoltura, Patrizio La Pietra –. A breve avvieremo anche i tavoli di lavoro per costruire insieme a tutta la filiera un piano strategico nazionale.”