6 OTTOBRE 2024

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6 OTTOBRE 2024 - 10:01


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ROMAGNA: Sistema Produttivo Culturale in crescita | VIDEO

La cultura e la creatività svolgono un ruolo chiave nello sviluppo economico e sociale della Romagna.  Nel 2023, le province di Forlì-Cesena e Rimini hanno ospitato complessivamente 3.810 imprese del settore “core cultura”, con un incremento dell'1,4% rispetto al 2022, superando la crescita regionale (+0,9%) ma inferiore a quella nazionale (+3,1%).  Sono i dati elaborati dall’osservatorio economico della Camera di Commercio della Romagna. “La Cultura e la bellezza in Italia sono i tratti distintivi di società ed economia, e nella loro forte relazione con la manifattura e l'artigianato hanno dato vita ad una delle più forti identità produttive del mondo, il “made in Italy” - commenta Roberto Albonetti, Segretario generale della Camera di commercio della Romagna. Forlì-Cesena conta 1.874 imprese, mentre Rimini ne ospita 1.936. I settori trainanti sono servizi (architettura, design, comunicazione) e produzione culturale replicabile (audiovisivo, software, editoria), con un’importante presenza di arti visive e spettacoli dal vivo. Rimini ha registrato una crescita più marcata (+2,5%), mentre Forlì-Cesena si mantiene stabile (+0,2%). Per quanto riguarda l'occupazione, si contano 19.700 addetti nel Sistema Produttivo Culturale e Creativo (SPCC) della Romagna, con un incremento dell'1,8%. Nello specifico, Forlì-Cesena ha registrato 10.400 occupati (+3,2%) e Rimini 9.300 (+0,3%). Il peso occupazionale del settore si attesta al 5,7%, in linea con i dati regionali e nazionali (5,9%). In termini di ricchezza, il valore aggiunto prodotto dal SPCC è di 1.115 milioni di euro (+5,6%), con Forlì-Cesena che contribuisce con 597 milioni (+6,7%) e Rimini con 518 milioni (+4,4%).




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EMILIA-ROMAGNA: Rischio idrogeologico, Musumeci, 'la Regione ha speso solo 25% fondi'

"Per il rischio idrogeologico in Emilia-Romagna dal 2015 il governo ha stanziato oltre 1 miliardo. A ciò ci aggiungono le risorse Ue pari a oltre 378 milioni. Ma dalle verifiche condotte sul sistema di monitoraggio per gli interventi emerge che a fronte degli stanziamenti risultano purtroppo effettivamente spesi solo 267 milioni di euro, il 25,53% del totale finanziato all'Emilia-Romagna. Tale dato segnala la necessità di rafforzare efficacia e tempestività". Lo ha detto il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci in audizione in commissione parlamentare di inchiesta sul Rischio idrogeologico e sismico del territorio italiano. "La differenza tra risorse stanziate e spese - ha detto comunque - è imputabile a diversi fattori: la complessità delle procedure amministrative, la frammentazione delle competenze tra commissario, Regioni, Comuni, i tempi per i progetti e le gare, la capacità amministrativa di alcuni soggetti attuatori, la presenza di interventi rilevanti in corso di esecuzione, i nuovi eventi che hanno modificato i luoghi. Il governo è impegnato a semplificare questi processi per rafforzare la governance territoriale".