BOLOGNA: Imam rispedito in Pakistan, “Pronto il ricorso al Tar” | VIDEO
Sarà accompagnato in Pakistan nelle prossime ore l’Imam di Bologna raggiunto da un decreto di espulsione firmato dal ministro Piantedosi. Già pronto il ricorso al Tar da parte dell’avvocato difensore.
Fanatismo religioso, esaltazione della jihad, sostegno ad Hamas e propensione a posizioni radicali di matrice islamica. Queste in sintesi le accuse che sono state mosse nei confronti di Zulfiqar Khan, l’imam della moschea di via Jacopo di Paolo, a Bologna, nei confronti del quale il ministro Piantedosi ha firmato un decreto di espulsione. Il provvedimento è stato approvato mercoledì dal Tribunale civile. Un atto formale, spiega l’avvocato difensore di Khan, Francesco Murru, che ha già annunciato il ricorso al Tar, dove verranno esaminate le motivazioni della sentenza. Accuse totalmente infondate sostiene la difesa, che invita ad ascoltare i sermoni dell’Imam, pubblicati sul web.
“A volte usa parole forti, ma facendo riferimento a testi religiosi, che poi commenta in un’ottica di insegnamento religioso – spiega l’avvocato Murru - è vero che in un video ha detto che Netanyahu è un delinquente perché sta assassinando migliaia di bambini ma non è certo l’unico al mondo che lo dice”
Nelle prossime ore l’Imam verrà rimandato in Pakistan, suo paese d’origine, nel quale però non vive da decenni: “Parliamo di una persona che è in Italia da 30 anni. Che ha una famiglia con 3 figli nati qua e che è perfettamente inserito nel contesto del nostro paese”
Dal Pakistan Kahn attenderà i 30 giorni previsti per l’udienza del Tar, che potrebbe farlo tornare in Italia, dalla sua famiglia: “Lui è fiducioso, stamattina ci siamo parlati credo che il Tar possa entrare nel merito e decidere favorevolmente per il suo ritorno in Italia” conclude Murru
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