22 GENNAIO 2024

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22 GENNAIO 2024 - 11:11


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BOLOGNA: Comitati agricoltori in piazza contro politica, Ue e sindacati

Contro le politiche agricole dell'Europa, le scelte del Governo e le grandi Confederazioni agricole a difesa dell'agricoltura e dei territori, ma anche del lavoro e delle piccole imprese "dall'attacco delle importazioni", dal "tradimento dei sindacati", "saccheggiati dalla politica" e "martoriati dalle banche". Sono le ragioni della protesta indetta lunedì in alcune piazze italiane dal Comitato degli Agricoltori Traditi (C.R.A.). Mobilitazioni già in atto a Frosinone, Latina, Torino, Pescara, Reggio Emilia, Noci (Puglia), ma anche a Bologna, Firenze, Milano, Roma, Caserta e Napoli. E altre si stanno preparando. "Per stasera saranno pronte anche le mobilitazioni in altre città italiane", assicura Danilo Calvani, presidente del Comitato degli Agricoltori Traditi e "sarà una grande mobilitazione nazionale". Sulla scia di quanto sta accadendo in Germania e in altri Paesi europei anche in Italia la categoria degli agricoltori protesta: "Siamo al disastro, tasse, accordi internazionali anche bilaterali con Paesi che permettono di portare qui merci a pezzi stracciati, ci stanno uccidendo e non abbiamo più rappresentanze sindacali", spiega Calvani. "Le grandi confederazioni agricole ci hanno tradito - aggiunge amareggiato Calvani - Una delle ragioni principali della nostra mobilitazione è proprio contro di loro. Speriamo vengano azzerate e commissariate. Si sono sedute e prostrate ai diktat. I loro capi prendono stipendi milionari all'anno e noi stiamo morendo di fame. Tutto è partito dalle quote latte, quando ci hanno massacrato e sono andati contro gli allevatori. Stanno applicando lo stesso sistema contro tutti noi". Ma attenzione, avverte Calvani: "Anche i consumatori avranno un danno, perché non mangeranno prodotti italiani. Siamo allo stremo: si rischia una gravissima crisi alimentare a meno che non cominceremo a mangiare cavallette, vermi e carne sintetica. Qui ci vogliono portare".




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EMILIA-ROMAGNA: Sanità, i sindacati, "sorpresi dal mancato confronto"

"Siamo sorpresi dalla conferenza stampa della Regione sulla manovra 2025, una uscita che giudichiamo sbagliata e irrispettosa di un confronto con le parti sociali, mai iniziato, che si profilava molto delicato, soprattutto nel momento in cui per finalità anche condivisibili si finisce per mettere le mani nelle tasche dei cittadini". Lo scrivono Cgil, Cisl e Uil dell'Emilia-Romagna in una nota unitaria, all'indomani della conferenza stampa in cui il governatore Michele de Pascale ha annunciato l'aumento di Irpef, ticket, Irap e bolo auto. Pur considerando "condivisibili nei titoli e conformi a nostre rivendicazioni di lunga data" le priorità individuate dalla Regione, i sindacati affermano che sul piano delle entrate e della leva fiscale sarebbero serviti "approfondimenti tecnici e politici" e avvertono: "Per noi è fondamentale preservare i principi di equità e progressività del sistema, avendo cura che i costi e gli investimenti non gravino sulle tasche di lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati che già sostengono oltre l'80% della fiscalità generale e faticano ad arrivare a fine mese. I soldi vanno presi prima di tutto dalle tasche di chi ne ha di più. Dobbiamo manifestare rammarico e delusione per una falsa partenza del confronto, sbagliata nel metodo e, nel merito, incompleta nei contenuti della proposta".