BOLOGNA: Marelli, chiude l'impianto di Crevalcore, 230 i dipendenti
Marelli chiude lo stabilimento di Crevalcore (Bologna) con una produzione legata ai motori endotermici e 230 dipendenti. Lo ha annunciato l'azienda ai sindacati. La produzione verrà trasferita nello stabilimento di Bari. Marelli ribadisce che l'Italia è strategica, in quanto lo considera "un centro di rilievo in ambito ingegneria e ricerca e sviluppo, così come un importante polo produttivo". Quella della direzione aziendale di Magneti Marelli di chiudere la fabbrica di Crevalcore impegnata nella produzione di collettori di aspirazione aria e di pressofusi di alluminio in cui lavorano 230 persone è "una decisione assurda e inaccettabile. Non possiamo perdere una eccellenza del territorio, per storia e competenze, un pezzo importante della filiera della Motor Valley dell'Emilia-Romagna. Né permettere che vengano messi a rischio i posti di lavoro e la realtà produttiva. C'è una sola soluzione: il Fondo americano Kkr riveda la decisione di chiudere lo stabilimento" del Bolognese. Così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, il sindaco della Città Metropolitana di Bologna, Matteo Lepore e l'assessore regionale allo Sviluppo economico e lavoro, Vincenzo Colla alla luce dell'esito dell'incontro a Roma tra i vertici aziendali e i sindacati. "Siamo a fianco dei lavoratori in questo momento critico - aggiungono in una nota - come Istituzioni chiederemo la convocazione urgente del tavolo regionale e ci uniamo alle richieste dei sindacati affinché il Governo convochi immediatamente un tavolo di confronto". A giudizio di Bonaccini, Lepore e Colla "il passaggio da Stellantis alla giapponese Calsonic Kansei, controllata dal fondo americano Kkr, avvenuto nel 2018, doveva garantire la continuità della Marelli, un marchio storico conosciuto e apprezzato in tutto il mondo. Non possiamo permettere che venga depauperata in questo modo la filiera italiana dell'automotive, a tutto vantaggio di altri Paesi europei, lasciando a casa centinaia di lavoratori".
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