EMILIA-ROMAGNA: Pesca, la Regione stanzia 1 milione di euro per indennizzare gli acquacoltori
Nei giorni scorsi la Regione Emilia-Romagna ha nuovamente sollecitato il Ministero dell’Agricoltura per avere l’autorizzazione all’impiego dello strumento di pesca chiamato “ostreghero”, e far fronte alla grave situazione nella Sacca di Goro e le aree costiere del Comune di Comacchio. La richiesta è dettata dalla necessità di contrastare in modo urgente e rapido la continua proliferazione del granchio blu, all’interno dei siti di acquacoltura e nelle aree immediatamente limitrofe. “Siamo ancora in attesa di ricevere risposta dal Governo alla richiesta della Regione di dichiarare l’emergenza nazionale per la piaga del granchio blu che ha colpito i pescatori e gli acquacoltori di Goro e Comacchio – ha ricordato l’assessore all’agricoltura Alessio Mammi - Nel frattempo, la proliferazione del granchio ha raggiunto anche altri territori della costa. Da parte nostra abbiamo messo a disposizione 1 milione di euro per indennizzare gli acquacoltori colpiti dall’emergenza granchio blu, un importante segnale di attenzione per chi ha subito danni nel lavoro quotidiano in mare.”
Cos’è l’ostreghero
E’ uno strumento di pesca a forma di imbuto, che viene tenuto aperto da un palo di ferro. Nella parte inferiore sono presenti piombi che rastrellano il fondo sabbioso. La possibilità di utilizzalo come “arma di difesa” contro il granchio blu è stata più volte sollecitata dalle associazioni di pescatori. L’ostreghero è già, peraltro, autorizzato nelle aree demaniali marittime della regione Veneto, soggette al regime delle acque interne.
La situazione
Nel 2023 in tutto il Delta del Po e per quanto riguarda l’Emilia-Romagna nei comuni di Goro e Comacchio in provincia di Ferrara, si è verificata una proliferazione massiva di granchio blu (Callinectes Sapidus), una specie alloctona originaria dell’Oceano Atlantico che, senza antagonisti naturali nei nostri mari, sta invadendo l’Adriatico e procedendo alla distruzione sistematica dell’ecosistema marino. Tale specie si è dimostrata particolarmente aggressiva nei confronti degli allevamenti di acquacoltura presenti nella Sacca di Goro e nei canali adduttori di Comacchio, ambienti naturali dove annualmente vengono prodotte circa 16 mila tonnellate di vongole (il 55% della produzione italiana e al 40% di quella europea).
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