EMILIA-ROMAGNA: Siccità, la Regione prova a giocare d’anticipo
Si è riunita in regione la cabina di regia per fare il punto sulla situazione idrica in Emilia-Romagna, ancora alle prese con la scarsità di piogge. L’intenzione è quella di anticipare i tempi per prevenire la siccità estiva.
Applicare da subito il cosiddetto Deflusso minimo vitale, che consente ai consorzi di bonifica, alle aziende agricole e ai privati, di prelevare più acqua in caso di precipitazioni, in modo da riempire i canali da utilizzare per l’irrigazione estiva. E’ quanto è emerso dalla cabina di regia sulla criticità idrica dell’Emilia-Romagna, tornata a riunirsi per la seconda volta dall’inizio dell’anno per fare il punto della situazione.
La regione in questo momento pare spaccata in due: da una parte la Romagna, che ha avuto un inverno piovoso, con la diga di Ridracoli che ha tracimato più volte. Dall’altra tutta la parte occidentale della regione in cui le precipitazione sono state scarsissime con i livelli del fiume Po e dei suoi affluenti sempre in situazione critica. Nel 2022 l’Emilia-Romagna è stata la regione ad aver ricevuto più fondi dallo stato contro la crisi idrica: circa 10 milioni e 700mila euro che sono serviti ad avviare 49 interventi, più della metà di questi già conclusi. Ora però si chiede un nuovo piano per la salvaguardia della riserva di acqua da sottoporre al dipartimento nazionale e alla protezione civile.
“Ci siamo attivati da subito per non farci trovare impreparati all’estate- spiega Irene Priolo, vicepresidente con delega all’Ambiente- e lo abbiamo fatto muovendoci su più fronti. Sul fronte dell’idropotabile candideremo interventi per alcuni milioni di euro per interventi mirati alla salvaguardia della riserva idropotabile; è fondamentale, però, che ciascuno faccia la propria parte”. La nuova cabina di regia si aggiornerà a maggio
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