21 DICEMBRE 2023

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21 DICEMBRE 2023 - 10:04


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CERVIA: Ex Farmografica, trattativa in crisi, “Licenziamenti immediati” | VIDEO

Brusco dietrofront dell’azienda austriaca Mayr Melnhof che ha ribadito la volontà di chiudere la Ex Farmografica di Cervia. 92 persone rischiano di essere licenziate proprio durante i giorni di Natale. Ieri c’è stato un nuovo presidio di protesta.

“L’azienda Mayr Melnhof andrà nella direzione di confermare la procedura dei licenziamenti collettivi che avevano congelato appena giovedì scorso con promesse fasulle alla Prefettura” spiega il rappresentato della Cgil Saverio Monno.

 E’ una vera e propria doccia fredda quella subita dai 92 operai della Ex Farmografica di Cervia la cui proprietà minaccia la chiusura. La scorsa settimana c’era stato un tavolo in Prefettura nel quale la multinazionale Mayr Melnhof aveva promesso un mese di tempo per favorire un cambio di proprietà e salvare i posti di lavoro. L’acquirente ci sarebbe, il gruppo cervese Focaccia, che ha già ufficializzato il proprio interessamento. Mercoledì però è arrivato il dietrofront, con la ditta austriaca che ha confermato di voler attuare da subito la chiusura dello stabilimento.

“Alla vigilia di Natale questi signori ritengono di poter spedire letterine per mettere in difficoltà famiglie che vorrebbero in mezzo a una strada – continua Monno – Allo stesso tempo ci dicono, senza nessuna credibilità, che intendono proseguire la trattativa con Focaccia”

Da una parte, insomma, c’è il braccio italiano della multinazionale che promette di voler andare avanti con le trattative, dall’altra il vertice di Vienna che invece vuole chiudere. Ora i sindacati, ma anche il sindaco, il presidente della provincia e il Prefetto, chiedono un tavolo nazionale nel quale intervenga anche il Governo, per fare chiarezza e scongiurare la chiusura: “Perché siamo stufi di questa farsa. Di confrontarci con delle persone che non sono in condizione di poter mantenere le promesse. Chiediamo alle istituzioni, in particolare al ministro del Made in Italy Adolfo Urso, che ci incontrino il prima possibile per poter trovare una soluzione che  possa scongiurare la chiusura dell’azienda”




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BOLOGNA: Raccolta firme di Fratelli d’Italia per il referendum contro la città 30 | VIDEO

Fratelli d’Italia ha organizzato una raccolta firme in piazza Galvani a Bologna contro la città 30 e a sostegno dell’operato delle forze dell’ordine, a pochi giorni dalla presentazione dei dati del Comune a un anno dall’entrata in vigore del provvedimento. Un banchetto per raccogliere firme a sostegno del referendum contro la città 30° a Bologna. Una corsa contro il tempo, con la scadenza prevista per il 25 gennaio, per Fratelli d’Italia che si schiera contro il provvedimento adottato dal Comune, sottolineando come i numeri presentati di recente dal sindaco Lepore non siano così diversi rispetto agli anni precedenti e polemizzando anche sul cambio del Presidente dell’osservatorio regionale sulla sicurezza stradale per motivazioni politiche. Una raccolta firme anche a sostegno dell’operato delle forze dell’ordine, ritenute da FdI poco tutelate e sotto l’occhio del ciclone dopo i recenti fatti di cronaca per il caso Ramy e le conseguenti manifestazioni in città. "Sono fuorvianti i dati che ci sono stati forniti dal sindaco Lepore rispetto alla città 30 all'ora, in particolare quando dice che c'è un calo della mortalità e degli incidenti" proprio grazie alla misura introdotta un anno fa. A dirlo è l'europarlamentare di Fratelli d'Italia, Stefano Cavedagna, commentando il bilancio tracciato dal sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ad un anno dall'entrata in vigore della riduzione della velocità in tante strade della città. Fratelli d'Italia ha già raccolto "circa 3000 firme" per indire un referendum per abrogare la misura e nel corso della giornata sono stati organizzati banchetti in diversi punti della città per incrementare le sottoscrizioni dei bolognesi (ne servono 9mila) per questo scopo e per sostenere il Ddl Sicurezza. Dai dati della Città metropolitana nel 2013 avevamo soltanto 7 decessi, quindi meno di quelli che abbiamo oggi, poi nel 2014 nel 2015 nel 2016 c'è stato un aumento della mortalità sulle strade e nel 2017 un ulteriore diminuzione molto simile a quella del 2013". Per Cavedagna "questi dati statistici vengono purtroppo forniti ad hoc per cercare di imbrogliare i cittadini o di portarli ad aderire alla città a 30 all'ora. Purtroppo, come ci dice invece la polizia locale rispondendo a un'interrogazione che noi abbiamo presentato negli ultimi mesi, i dati della mortalità sulle strade di Bologna, sono causati da chi guida in stato di ebbrezza - spiega Cavedagna - da chi fa guida spericolata, da chi guida guardando il cellulare o chi ha comportamenti illeciti sulle strade uno tra questi, ad esempio era una persona che viaggiava oltre i 120 all'ora sui viali della città. Sono questi i casi che purtroppo causano mortalità, come abbiamo visto anche qualche mese fa in via Azzurra dove chi ha causato l'incidente si è dimostrata sotto effetto di stupefacenti, non è chi va ai 36 o i 40 all'ora che uccide le persone. "A Bologna, come segnalato anche dal ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, c'è una situazione anche determinata dalla concomitanza di eventi di particolare rilievo. È significativo in questa fase garantire alle forze dell'ordine una vicinanza e una solidarietà che qualcuno ha messo troppe volte in discussione con comportamenti che sono sotto gli occhi di tutti". Lo ha detto il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Galeazzo Bignami, che in piazza Galvani a Bologna ha partecipato al banchetto di Fratelli d'Italia per la raccolta firme a sostegno alle Forze dell'Ordine  e per No Bologna 30. "Chiediamo - prosegue - come si evince dal Ddl Sicurezza, l'introduzione di strumenti che garantiscono maggiore sicurezza per la cittadinanza, maggiore tutela dei diritti soprattutto nei confronti dei soggetti più deboli e anche un'attenzione nei confronti delle forze dell'ordine, spesso sottoposte ad offese e oltraggi che non sono più sostenibili".