BOLOGNA: Fino all’8 febbraio l’installazione di Pietro Terzini in Galleria Cavour | VIDEO
Dal 19 dicembre una scritta luminosa in verticale campeggia sulla facciata di Galleria Cavour 1959 a Bologna. Parole dell’artista milanese Pietro Terzini che invitano a prendersi cura dell’altro anche se gli altri non lo fanno, a inseguire i propri sogni, a essere forti e allo stesso tempo ad amare e vivere liberi. A cura di Galleria Cavour 1959 l’installazione realizzata da Visivalab vuol lanciare un messaggio universale che tiene conto del site specific bolognese. Galleria Cavour 1959 da sempre spazio di ritrovo e di vita, di flusso per la città, con questa installazione “parla” direttamente a chi la frequenta attraverso la frase che da anche il titolo all’opera “I’ll be here/ any time”. Una chiusa che esprime il carattere di un luogo da sempre solido punto di riferimento per la città, metafora di quel sostegno che ognuno di noi nella vita cerca attraverso i propri affetti.
“Il messaggio da me scritto è un invito a vivere appieno ogni giorno senza paura, inseguendo i propri sogni, sapendo che possiamo sempre contare sull'appoggio delle persone a noi care” afferma Pietro Terzini che approda per la prima volta a Bologna con una delle sue opere iconiche .
Un lavoro, il suo, che spazia dal digitale alla fine art, passando per la street art. Al centro della sua arte c’è infatti il mondo contemporaneo in cui la moda gioca un ruolo centrale insieme al capitalismo, al consumismo e all’amore nell’era dei social media. L’artista collabora con alcuni dei più importanti brand del mondo, tra cui Nike e Tod’s, e ha esposto le sue opere in Italia, Svizzera e negli Stati Uniti.
L’installazione, visibile ogni sera all’imbrunire (dalle 17 alle 24), accende l’attenzione di tutti sul bisogno di pace e cura - dell'ambiente e delle persone - in un momento che vede anche tante guerre in corso. Invia un messaggio di amore universale da un luogo che trasmette equilibrio anche con l'eleganza dei suoi allestimenti floreali che rispettano l’ambiente secondo i criteri Cam (criteri ambientali minimi).
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