15 DICEMBRE 2023

11:12

NOTIZIA DI ATTUALITÀ

DI

1630 visualizzazioni


15 DICEMBRE 2023 - 11:12


NOTIZIA DI ATTUALITÀ

DI

1630 visualizzazioni



FAENZA: Linea ferroviaria faentina, attesa riapertura tra gennaio e febbraio

La linea ferroviaria tra Faenza e Firenze, interrotta a causa di frane nell'Appennino faentino a seguito dell'alluvione di maggio, sarà riaperta tra gli ultimi giorni dell'anno e i primi del 2024. Rete ferroviaria italiana comunicherà la data esatta nei prossimi giorni. La tecnologia dei sensori sviluppata dal Cnr sarà utilizzata per monitorare potenziali frane, permettendo la pronta interruzione del servizio in caso di emergenza. Trenitalia prevede bus sostitutivi in caso di interruzioni, anche in situazioni di allerta meteo. Il ripristino della ferrovia è cruciale per la connessione dell'Appennino e sarà accompagnato da una possibile rimodulazione degli orari.

Intanto il progetto del Treno di Dante potrebbe non riprendere nel 2024 a causa proprio delle incertezze sulla linea ferroviaria faentina, nonostante l'imminente annuncio della riapertura della tratta Firenze-Faenza. L'organizzazione del Treno di Dante ha fatto sapere che la riapertura della linea sarà soggetta a clausole di blocco in caso di allerta, rendendo difficile la pianificazione e la gestione organizzativa del progetto. Gli investimenti e gli sforzi organizzativi fatti fino ad ora sono a rischio e l'organizzazione ritiene opportuno attendere condizioni più favorevoli prima di riprendere il progetto. Nel 2022, il Treno di Dante aveva raddoppiato i numeri dell'anno precedente, trasportando circa 7000 passeggeri e coinvolgendo numerosi operatori e aziende locali. La devastante alluvione di maggio ha causato danni significativi al progetto.

AGGIORNAMENTO: Riaprirà il 27 dicembre la linea ferroviaria Faentina nella tratta da Marradi (Firenze) e Faenza (Ravenna). E' stata Rfi a dare l'annuncio con l'assessore toscano Stefano Baccelli e alla presenza degli amministratori locali. Grazie a un sistema di allertamento dei fenomeni franosi messo appositamente a punto da Rfi e dal Cnr, la linea, chiusa da maggio scorso per le forti precipitazioni che avevano riguardato soprattutto il tratto romagnolo, potrà quindi ripartire. "E' un'ottima notizia - commenta il presidente della Toscana Eugenio Giani -, prima della fine dell'anno i nostri pendolari potranno tornare a utilizzare il treno. E questo grazie alla messa a punto di una tecnologia avanzata che permetterà di prevedere potenziali frane, garantendo la pronta interruzione del servizio in caso di potenziali rischi; sarà così possibile viaggiare in sicurezza, nonostante la persistenza delle criticità legate alle frane, oltre 200, che hanno interessato quest'area in Emilia". La riapertura avviene in una situazione di persistente precarietà, come evidenzia anche l'assessore a infrastrutture e mobilità Stefano Baccelli: "La soluzione che consentirà la riapertura non risolve ogni criticità ma è l'unica alternativa ad anni di attesa. Per questo richiamo i gestori a garantire massima chiarezza e tempestività tanto nelle comunicazioni agli utenti quanto nell'attivazione dei numerosissimi bus sostitutivi, che saranno disponibili ogni giorno a tutte le ore fino a completa risoluzione. Si tratta di un risultato enorme - conclude Baccelli - reso possibile grazie al lavoro quotidiano delle due Regioni, Toscana e Emilia Romagna, con Trenitalia ed Rfi e alla stretta collaborazione con i territori coinvolti"




ALTRE NOTIZIE DI ATTUALITÀ

BOLOGNA: Raccolta firme di Fratelli d’Italia per il referendum contro la città 30 | VIDEO

Fratelli d’Italia ha organizzato una raccolta firme in piazza Galvani a Bologna contro la città 30 e a sostegno dell’operato delle forze dell’ordine, a pochi giorni dalla presentazione dei dati del Comune a un anno dall’entrata in vigore del provvedimento. Un banchetto per raccogliere firme a sostegno del referendum contro la città 30° a Bologna. Una corsa contro il tempo, con la scadenza prevista per il 25 gennaio, per Fratelli d’Italia che si schiera contro il provvedimento adottato dal Comune, sottolineando come i numeri presentati di recente dal sindaco Lepore non siano così diversi rispetto agli anni precedenti e polemizzando anche sul cambio del Presidente dell’osservatorio regionale sulla sicurezza stradale per motivazioni politiche. Una raccolta firme anche a sostegno dell’operato delle forze dell’ordine, ritenute da FdI poco tutelate e sotto l’occhio del ciclone dopo i recenti fatti di cronaca per il caso Ramy e le conseguenti manifestazioni in città. "Sono fuorvianti i dati che ci sono stati forniti dal sindaco Lepore rispetto alla città 30 all'ora, in particolare quando dice che c'è un calo della mortalità e degli incidenti" proprio grazie alla misura introdotta un anno fa. A dirlo è l'europarlamentare di Fratelli d'Italia, Stefano Cavedagna, commentando il bilancio tracciato dal sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ad un anno dall'entrata in vigore della riduzione della velocità in tante strade della città. Fratelli d'Italia ha già raccolto "circa 3000 firme" per indire un referendum per abrogare la misura e nel corso della giornata sono stati organizzati banchetti in diversi punti della città per incrementare le sottoscrizioni dei bolognesi (ne servono 9mila) per questo scopo e per sostenere il Ddl Sicurezza. Dai dati della Città metropolitana nel 2013 avevamo soltanto 7 decessi, quindi meno di quelli che abbiamo oggi, poi nel 2014 nel 2015 nel 2016 c'è stato un aumento della mortalità sulle strade e nel 2017 un ulteriore diminuzione molto simile a quella del 2013". Per Cavedagna "questi dati statistici vengono purtroppo forniti ad hoc per cercare di imbrogliare i cittadini o di portarli ad aderire alla città a 30 all'ora. Purtroppo, come ci dice invece la polizia locale rispondendo a un'interrogazione che noi abbiamo presentato negli ultimi mesi, i dati della mortalità sulle strade di Bologna, sono causati da chi guida in stato di ebbrezza - spiega Cavedagna - da chi fa guida spericolata, da chi guida guardando il cellulare o chi ha comportamenti illeciti sulle strade uno tra questi, ad esempio era una persona che viaggiava oltre i 120 all'ora sui viali della città. Sono questi i casi che purtroppo causano mortalità, come abbiamo visto anche qualche mese fa in via Azzurra dove chi ha causato l'incidente si è dimostrata sotto effetto di stupefacenti, non è chi va ai 36 o i 40 all'ora che uccide le persone. "A Bologna, come segnalato anche dal ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, c'è una situazione anche determinata dalla concomitanza di eventi di particolare rilievo. È significativo in questa fase garantire alle forze dell'ordine una vicinanza e una solidarietà che qualcuno ha messo troppe volte in discussione con comportamenti che sono sotto gli occhi di tutti". Lo ha detto il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Galeazzo Bignami, che in piazza Galvani a Bologna ha partecipato al banchetto di Fratelli d'Italia per la raccolta firme a sostegno alle Forze dell'Ordine  e per No Bologna 30. "Chiediamo - prosegue - come si evince dal Ddl Sicurezza, l'introduzione di strumenti che garantiscono maggiore sicurezza per la cittadinanza, maggiore tutela dei diritti soprattutto nei confronti dei soggetti più deboli e anche un'attenzione nei confronti delle forze dell'ordine, spesso sottoposte ad offese e oltraggi che non sono più sostenibili".