3 OTTOBRE 2023

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3 OTTOBRE 2023 - 10:44


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CESENA: 26 cesenati in Portogallo per partecipare alle Olimpiadi Over 60 | VIDEO

E’ iniziata l’avventura dei 26 atleti cesenati che sono partiti per il  Portogallo per partecipare a un progetto europeo dedicato a promuovere uno stile di vita sano fra gli over 60.

Promuovere l’attività fisica, uno stile di vita sano e una sana alimentazione tra le persone con  più di 60 anni di età. Questo l’obiettivo di “In common sport”, progetto europeo  a cui prende parte anche il Comune di Cesena. Dei 108 cittadini romagnoli che si sono proposti per questa avventua ne sono stati selezionati 26, che sono volati in Portogallo assieme agli assessori Lucchi e Castorri per partecipare alle Olimpics4All, le olimpiadi dedicate agli over60. Lunedì la cerimonia di presentazione di tutte le squadre, 379 atleti in tutto che si sfiderann in 22 diverse discipline sportive.

“Sei anni fa - commentano gli Assessori Lucchi e Castorri - Cesena aderiva al progetto europeo ‘I common sport’ teso a promuovere stili di vita attivi tra le persone over 60, avvicinandole e motivandole alla pratica sportiva. Il progetto, che vede il nostro Comune membro di un partenariato composto da enti e organizzazioni di cinque paesi membri dell’Unione europea, ha tra i principali obiettivi la diffusione della pratica sportiva, tra le fasce della popolazione meno assidue all’esercizio fisico (nel caso specifico le persone in età avanzata) e lo sviluppo di strategie efficaci per la promozione di stili di vita salutari nella popolazione. Dei 108 cittadini cesenati che hanno aderito con entusiasmo e convinzione a quest’avventura - proseguono gli Assessori - in 26 parteciperanno all’evento ‘Olimpics4All’ organizzato dal Comune portoghese Viana do Castelo e che da domani a mercoledì 4 ottobre si terrà nella città portoghese nominata capitale europea dello sport 2023. Auguriamo loro ogni successo certi che rappresenteranno l’Italia, e Cesena, nel migliore dei modi”. 




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BOLOGNA: Raccolta firme di Fratelli d’Italia per il referendum contro la città 30 | VIDEO

Fratelli d’Italia ha organizzato una raccolta firme in piazza Galvani a Bologna contro la città 30 e a sostegno dell’operato delle forze dell’ordine, a pochi giorni dalla presentazione dei dati del Comune a un anno dall’entrata in vigore del provvedimento. Un banchetto per raccogliere firme a sostegno del referendum contro la città 30° a Bologna. Una corsa contro il tempo, con la scadenza prevista per il 25 gennaio, per Fratelli d’Italia che si schiera contro il provvedimento adottato dal Comune, sottolineando come i numeri presentati di recente dal sindaco Lepore non siano così diversi rispetto agli anni precedenti e polemizzando anche sul cambio del Presidente dell’osservatorio regionale sulla sicurezza stradale per motivazioni politiche. Una raccolta firme anche a sostegno dell’operato delle forze dell’ordine, ritenute da FdI poco tutelate e sotto l’occhio del ciclone dopo i recenti fatti di cronaca per il caso Ramy e le conseguenti manifestazioni in città. "Sono fuorvianti i dati che ci sono stati forniti dal sindaco Lepore rispetto alla città 30 all'ora, in particolare quando dice che c'è un calo della mortalità e degli incidenti" proprio grazie alla misura introdotta un anno fa. A dirlo è l'europarlamentare di Fratelli d'Italia, Stefano Cavedagna, commentando il bilancio tracciato dal sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ad un anno dall'entrata in vigore della riduzione della velocità in tante strade della città. Fratelli d'Italia ha già raccolto "circa 3000 firme" per indire un referendum per abrogare la misura e nel corso della giornata sono stati organizzati banchetti in diversi punti della città per incrementare le sottoscrizioni dei bolognesi (ne servono 9mila) per questo scopo e per sostenere il Ddl Sicurezza. Dai dati della Città metropolitana nel 2013 avevamo soltanto 7 decessi, quindi meno di quelli che abbiamo oggi, poi nel 2014 nel 2015 nel 2016 c'è stato un aumento della mortalità sulle strade e nel 2017 un ulteriore diminuzione molto simile a quella del 2013". Per Cavedagna "questi dati statistici vengono purtroppo forniti ad hoc per cercare di imbrogliare i cittadini o di portarli ad aderire alla città a 30 all'ora. Purtroppo, come ci dice invece la polizia locale rispondendo a un'interrogazione che noi abbiamo presentato negli ultimi mesi, i dati della mortalità sulle strade di Bologna, sono causati da chi guida in stato di ebbrezza - spiega Cavedagna - da chi fa guida spericolata, da chi guida guardando il cellulare o chi ha comportamenti illeciti sulle strade uno tra questi, ad esempio era una persona che viaggiava oltre i 120 all'ora sui viali della città. Sono questi i casi che purtroppo causano mortalità, come abbiamo visto anche qualche mese fa in via Azzurra dove chi ha causato l'incidente si è dimostrata sotto effetto di stupefacenti, non è chi va ai 36 o i 40 all'ora che uccide le persone. "A Bologna, come segnalato anche dal ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, c'è una situazione anche determinata dalla concomitanza di eventi di particolare rilievo. È significativo in questa fase garantire alle forze dell'ordine una vicinanza e una solidarietà che qualcuno ha messo troppe volte in discussione con comportamenti che sono sotto gli occhi di tutti". Lo ha detto il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Galeazzo Bignami, che in piazza Galvani a Bologna ha partecipato al banchetto di Fratelli d'Italia per la raccolta firme a sostegno alle Forze dell'Ordine  e per No Bologna 30. "Chiediamo - prosegue - come si evince dal Ddl Sicurezza, l'introduzione di strumenti che garantiscono maggiore sicurezza per la cittadinanza, maggiore tutela dei diritti soprattutto nei confronti dei soggetti più deboli e anche un'attenzione nei confronti delle forze dell'ordine, spesso sottoposte ad offese e oltraggi che non sono più sostenibili".